LETTERA: “La Lega e la coerenza non parlano la stessa lingua”

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Riceviamo e pubblichiamo:

“La Lega Nord e la coerenza non parlano la stessa lingua! Da prima lo sbotto e il turpiloquio dell’ euro deputato Salvini dopo l’ arresto dell’ assessore Zambetti di Regione Lombardia per voto di scambio con le cosche calabresi e associazione mafiosa, con il quale mai, diceva Salvini, la lega si sarebbe mischiata, mai avrebbe accettato un alleato come un PdL colluso con la n’ drangheta.

Poi la marcia indietro, a distanza di meno di 24 ore, da parte di Maroni che accettava un intero cambiamento della giunta di Regione Lombardia senza quindi abbandonare Formigoni e senza sfiduciarlo. Oggi, ancora, il consiglio federale leghista che volta le spalle a Formigoni! Eccoci quindi di fronte a due schieramenti in casa lega, uno con Formigoni l’ altro contro Formigoni e favorevole alle elezioni Regionali in aprile.

Certo che in fatto di volta faccia, capacità di doppio giochismo e di attaccamento alla poltrona, non abbiamo proprio da imparare noi padani! Mi chiedo ora, come sia lo stato d’ animo dei politici leghisti lecchesi e quello dei militanti duri e puri della nostra cittá. Mi rivolgo soprattutto alla consigliera Bettega, prodiga recentemente di giudizi sulla maggioranza di centrosinistra lecchese.

Mi piacerebbe sapere come si sente oggi a vestire i panni cerchiobottisti leghisti. É proprio vero che una parola é poco e due sono troppe. Peccato, un altra occasione persa per la politica cittadina di dimostrarsi in grado di un rinnovamento e soprattutto di proposte nuove rispetto al resto del paese. Dico questo perché sono sempre convinto che la politica cittadina sia capace di esprimere un vero volto, molto diverso rispetto a quanto si vede nel resto del paese.

Rimane la constatazione in questo caso peró, che il gruppo leghista non é diverso dal garantismo politico della vecchia partitocrazia, bravo a garantire comunque e sempre la poltrona. La considerazione quindi, purtroppo, é che la lega lecchese si adegua bene ad una politica nazionale piena di controsensi e lontana dalla gente”.

Alberto Panzeri