Leuci, fronte compatto tra lavoratori e istituzioni

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LECCO – Rinnovata solidarietà ai lavoratori della Leuci e forte sinergia tra Comune e Provincia per cercare di risolvere al meglio la vertenza che vede la storica fabbrica lecchese al centro delle cronache locali nelle ultime settimane.

E’ quanto emerso dal Consiglio Comunale straordinario che si è svolto nella sera di ieri, lunedì, a Palazzo Bovara.

A partire dal tema “Economia ed occupazione a Lecco: la situazione congiunturale e le crisi aziendali” e da una richiesta specifica pervenuta qualche settimana fa al Consiglio da parte degli stessi lavoratori della Leuci, è stata convocata  una seduta aperta per discutere e affrontare, a partire dal caso Leuci, lo stato di crisi che ha investito e continua ad attanagliare le principali aziende del territorio lecchese.

Un contributo alla discussione è arrivato dalle relazioni tecniche delle aziende attualmente in crisi (tra cui Leuci, Riello, Tomasi e Vellutificio Redaelli), compilate dalle principali associazioni economiche del territorio, che hanno provveduto a segnalare al tavolo provinciale e comunale le situazioni di criticità più rilevanti riscontrate negli ultimi mesi.

Tra gli enti chiamati a verificare lo “stato di salute” delle aziende lecchesi e a proporre interventi di risoluzione, sono stati interpellati Camera di Commercio, Provincia di Lecco, Sindacati, Confcommercio, Confindustria, API, ANCEE e Confartigianato. Come ha sottolineato il presidente del Consiglio Comunale Alfredo Marelli (Pd), “le indicazioni e i suggerimenti avanzati per uscire dalla crisi sono stati tutti puntuali e precisi e hanno contribuito in modo significativo a dare una visone realistica dello stato in cui versano le aziende lecchesi, permettendo ai consiglieri di capire come muoversi e cosa fare a livello locale”.

Dopo aver inquadrato a livello generale la difficile situazione in cui versano numerose aziende lecchesi, la seduta è proseguita dando spazio alla questione Leuci; in una prima fase aperta, hanno preso la parola prima il delegato dei lavoratori Germano Bosisio, che ha illustrato la posizione drammatica ma al tempo stesso risoluta dei dipendenti ricordando: “Lo dice anche la nostra Costituzione che l’imprenditoria per essere legittimata deve saper coniugare il proprio poprtafoglio con l’interesse collettivo” ricordando a tutti “La parola rassegnazione in casi come questi non deve esistere. Ribadiamo al mondo degli affari e a quello della politica, quella strumentale,che dovrà pubblicamente rendere conto del proprio operato” .

Poi è stata la volta della sindacalista Lorena Panzeri (Cgil), che ha concentrato il suo intervento sulle due proposte attualmente esistenti per risolvere la crisi della Leuci. La prima soluzione risponde alla tanto citata “Cittadella della luce”, ovvero “un progetto – ha spiegato Panzeri – a preciso contenuto innovativo ed ecosostenibile”; la seconda possibilità risponde invece alla disponibilità del proprietario di Leuci Giuliano Pisati (non ancora realizzatasi) a trattare con l’imprenditore Vincenzo Di Giovine, che recentemente ha confermato di essere interessato alla Leuci. Il coinvolgimento di un nuovo imprenditore andrebbe poi fatto coincidere con un sempre più crescente rapporto di collaborazione e ricerca con le sedi lecchesi del Politecnico di Milano e del CNR, al fine di riqualificare l’area e di re-industrializzarla. “Ormai manca solo lo sforzo finale, anche perché gli ammortizzatori sociali sono finiti” – ha specificato la sindacalista tuttavia – il presidio dei lavoratori continua, grazie anche al supporto e alla solidarietà dimostrata dalla città e dalle istituzioni”.

A seguire sono intervenuti gli assessori Fabio Dadati e Armando Volontè, in rappresentanza rispettivamente della Provincia e del Comune di Lecco. Entrambi gli assessori, per quanto provenienti da schieramenti politici diversi, hanno manifestato l’intento comune di continuare a collaborare attivamente come è stato fatto fin’ora, affinché la situazione che vede coinvolta la Leuci possa trovare quanto prima una soluzione condivisa da tutte le parti chiamate in causa: lavoratori, sindacati e proprietà. L’assessore Fabio Dadati ha ricordato come “ormai il percorso è fatto, manca solo il mantenimento dell’impegno a trovare un accordo tra azienda e gruppo Relco”. “Per quanto riguarda questo impegno – ha continuato Dadati – è gia stato firmato un protocollo d’intesa con tutte le parti coinvolte, anche con il gruppo di Pisati: adesso non può più dire di voler cedere l’area Leuci a prezzo di mercato, ma come d’accordo deve farlo a un prezzo vantaggioso”. “Stupisce infine – ha concluso l’assessore provinciale – questo forte senso di responsabilità dimostrato dalle forze sindacali per trovare una soluzione alla crisi. Pertanto, il fronte comune portato avanti da Provincia e Comune deve continuare, con l’obiettivo di trovare delle facilitazioni per le aziende seriamente intenzionate al progetto. Sicuramente, una delle strade per salvare il futuro della Leuci è quella dello studio per l’innovazione e la ricerca, portato avanti in collaborazione con il Politecnico”. Secondo l’assessore comunale Armando Volontè, “il progetto di rilancio della Leuci passa per forza di cose dal contesto territoriale e deve tenere conto di tre elementi principali: l’obiettivo occupazionale, con assunzioni interne e l’utilizzo di ammortizzatori sociali; la riconversione industriale, con un’innovazione necessaria, ma da farsi sulla base di ciò che già esiste; la destinazione futura dell’area Leuci, che deve rimanere assolutamente di tipo industriale”. Volontè ha poi assicurato che “nelle prossime settimane vaglieremo la disponibilità di Pisati per risolvere la questione, grazie anche alla presa di coscienza della situazione da parte dell’Associazione degli Imprenditori, l’unico ente di cui Pisati sembra fidarsi”. Dopo aver sottolineato l’importanza degli investimenti fatti dal Comune in favore delle sedi territoriali del Politecnico e del CNR, “unici strumenti di ricerca e di spinta verso la crescita e il futuro”, Volontè ha concluso ribadendo che “il segnale forte uscito da questo Consiglio è che ognuno deve fare la sua parte: sicuramente è un percorso difficile, ma per attraversare il deserto bisogna credere in un’altra terra, non promessa ma raggiungibile tutti insieme”.

Infine, conclusa la fase di discussione aperta, si è passati agli interventi dei consiglieri, che si sono interrogati su quale potesse essere il ruolo del Consiglio Comunale di fronte a un problema così grave come quello del rischio chiusura di una delle fabbriche più importanti e storiche della città. Dopo diversi interventi, tutti caratterizzati da una sostanziale vicinanza e solidarietà alla condizione dei lavoratori e delle loro famiglie, è stato approvato all’unanimità un documento con il quale tutti i membri del consiglio si impegnano a far sì che l’area della Leuci rimanga destinata alla produzione industriale, impedendo così che possa venire riqualificata in una zona dove operare speculazioni edilizie. Il vincolo urbanistico presentato nel documento finale è, a detta di diversi consiglieri, specialmente dei leghisti Roberto Castelli e Cinzia Bettega, l’unico strumento attualmente a disposizione del Consiglio per tentare di giungere a una soluzione positiva per tutti i lavoratori coinvolti.