Macchè assessore! Il bilancio facciamolo fare ai cittadini

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LECCO – Forse un po’ sognatori, forse un po’ antesignani, eppure gli associati di Qui Lecco Libera lanciano all’Amministrazione comunale una proposta indubbiamente affascinante per risolvere il problema della delega al Bilancio comunale, temporaneamente assunta dallo stesso sindaco Virginio Brivio, dopo le dimissioni di Mario Moschetti. Finora le indiscrezioni sull’identità del futuro assessore al Bilancio sono state diverse, ma nessun nome è stato estratto dal cilindro. E allora, ecco una soluzione alternativa: il bilancio socio-partecipativo. Un’idea non nuova e già stata sperimenta in terra di toscana dal comune di Capannori, battezzata “Dire, fare, partecipare”. Ma ci sono stati anche altri Comuni che hanno sperimentato questa soluzione come Morazzone e Cardano al Campo in provincia di Varese e ancora quello di Bracciano in provincia di Roma.

“Da qualche tempo – spiegano i membri di Qui Lecco Libera – seguiamo, attraverso la stampa locale, le manovre politiche volte a individuare il prossimo assessore con delega al Bilancio comunale. Dimessosi Mario Moschetti, con quella stilettata ai poteri forti della città ancora egemoni nelle stanze di governo (attendiamo sommessamente i nomi, giusto per verificare…), il ventaglio dei papabili a volte si allarga e a volte si restringe. Non amando le dinamiche di casacca o di bandierina (quel posto è nostro, allora ci mettiamo un uomo nostro) vorremmo contribuire al dibattito pubblico con una proposta inusuale: avanzando un’idea. Quanto il Bilancio del comune di Lecco dipende da un volto e quanto da uno spunto, un progetto, una seria pianificazione? Sono davvero convinti, gli strateghi di fazione, che basti il manuale Cencelli per assicurare ai cittadini, ai rioni, ai quartieri, un’adeguata utilizzazione delle già scarse risorse?! Parliamo meno di nomi (Cariboni, Magni, Valsecchi (Remo, s’intende – Corrado pare voglia continuare a diffondere encicliche)) e più di idee. Ne mettiamo una sul tavolo: il bilancio socio-partecipativo. Nel comune di Capannori, con una popolazione di poco inferiore a Lecco, l’Amministrazione ha sperimentato, con successo, lo strumento del bilancio partecipato”.

Qui Lecco Libera spiega anche come sia stato possibile applicare una simile soluzione: “Mantenendo le ex circoscrizioni come ‘zone’ cittadine, sono stati estratti 80 cittadini (con criteri molto precisi, elaborati da un comitato di garanzia, per evitare che la cosa finisse in mano ai burocrati di partito) i quali – attraverso gruppi di lavoro strutturati per area – hanno elaborato proposte progettuali da realizzare nell’anno 2012. L’Amministrazione, che sul piatto aveva messo 400.000 euro (100.000 per ogni circoscrizione), dopo aver valutato la fattibilità delle proposte avanzate, ha indetto una vera e propria consultazione presso il Comune distribuendo ai cittadini (compresi gli stranieri) le schede relative ai progetti costruiti dagli 80 estratti in precedenza. Garantendo la possibilità di votare via internet, oltreché nel seggio posto in municipio, l’Amministrazione di Capannori si è poi impegnata alla realizzazione (concreta) dei progetti vincitori. E così è stato: sistemazione della scuola materna, implementazione delle strutture multimediali per una scuola di secondo grado, messa in sicurezza di strutture esterne delle scuole del territorio e così via”.

Insomma non si tratta di “fanta-amministrazione”, ma di una soluzione già attuata e a quanto pare risultata vincente. “L’esempio di Capannori è virtuoso e dimostra che materie complesse come il Bilancio possono essere gestite in prima persona (senza delega) dai cittadini, troppo spesso condannati al ruolo di spettatori di questo o quel mercato di nomi e non di idee – concludono quelli di Qui Lecco Libera – Perché non replicarlo, adattando la forma al contesto lecchese, anche in città?”.