Fulminea la risposta del gruppo politico e consiliare al sindaco Riccardo Fasoli
“Autorizzazione doveva essere data sul progetto, non a lavoro eseguito. Interventi interessano anche parte del demanio”
MANDELLO – “Non si prenda gioco della cittadinanza, non si prenda gioco delle istituzioni, non si prenda gioco dell’intelligenza di noi tutti. È tempo di serietà e correttezza. Non basta l’autorizzazione comunale: è evidente e accertato dall’ente provinciale. E questo vale non solo per la questione demaniale, ma anche per il vincolo paesaggistico che la stessa Provincia cita nella sua lettera”.
Repentina e senza mezzi termini, la replica giunta da Casa Comune per Mandello, gruppo politico e consiliare di minoranza, alle dichiarazioni di Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello, in merito all’autorizzazione paesaggistica mancante necessaria a svolgere i lavori nell’area campeggio in via Lungo Lario, di cui il primo cittadino assicura invece la presenza.
“Il progetto doveva essere autorizzato nel suo complesso dalla Provincia di Lecco, questo è quanto – prosegue Casa Comune, attraverso il coordinatore politico Riccardo Mariani – quindi dovrebbe bloccare i lavori in corso (rivolgendosi sempre a Fasoli), come minima decisione immediata. Lei invece, continua a traccheggiare chiamando in causa la Sovrintendenza…Come se stesse dicendo a noi tutti che la Provincia dice cose infondate e che lei se ne infischia bellamente delle istituzioni del territorio”.
Nel suo intervento, il sindaco Fasoli ha precisato che l’autorizzazione ci sarebbe, “rilasciata dal Comune su parere positivo della Soprintendenza, per opere che non riguardano l’area demaniale ma solo la parte comunale”. Per Casa Comune però, non è sufficiente e così risulterebbe anche per la Provincia: “Nel caso specifico, secondo l’ente provinciale, non basta un’autorizzazione paesaggistica comunale perché viene interessata dall’intervento anche parte del demanio e quindi, secondo la legge regionale 12/2005, si esige l’espressione dell’autorizzazione paesaggistica provinciale, essendo i due aspetti collegati (vincolo paesaggistico e demanio). L’autorizzazione doveva essere data sul progetto, non a lavoro eseguito, lo dice anche la Provincia“.
Casa Comune sottolinea poi come Fasoli non abbia poi risposto agli interrogati postogli (vedi articolo): “Lei non risponde a nessuna delle domande che le abbiamo posto, dimostrando innanzitutto di non voler dare conto, nemmeno in questi gravi frangenti, della verità delle cose. La misura è colma, e lei si dimostra sempre più inadeguato al ruolo che riveste. E purtroppo, inadeguati risultano anche tutti i suoi consiglieri e assessori che ancora accettano le sue mistificazioni”.