La reazione di Robbiani alla decisione del sindaco di estrometterlo dalla Giunta
“In queste ore sto ricevendo tantissimi attestati di stima. Resterò in aula come consigliere”
MERATE – “Ho poco da dire. Penso che le domande vadano poste al sindaco che deve, lui si, dare risposte serie e circostanziate e più che a me, le deve ai cittadini, ai quali tutti noi, lui per primo, deve rispondere”. Ha poca voglia di parlare l’ormai ex assessore Andrea Robbiani, a cui ieri, lunedì, il sindaco Massimo Panzeri ha revocato, dopo “una meditata e attenta valutazione”, le deleghe all’Ambiente e all’Innovazione Tecnologia (vedi articolo).
Una decisione presa all’indomani del consiglio comunale di giovedì scorso, in cui i toni della discussione erano trascesi portando all’uscita dall’aula del gruppo di minoranza di Cambia Merate. Nel rispondere al consigliere Roberto Perego che imputava all’assessore una guida “autoritaria” nel percorso di stesura del nuovo piano di gestione della riserva del lago di Sartirana, Robbiani aveva esordito citando il padre che gli ricordava sempre di non discutere con “un idiota altrimenti ti trascina al suo livello e ti batte per esperienza” (qui l’articolo).
Parole sopra le righe (non le prime in tre anni di mandato amministrativo) che hanno portato poi il sindaco a prendere la clamorosa decisione della revoca delle deleghe: “I recenti comportamenti irrispettosi nei confronti di alcuni consiglieri comunali nonché del sottoscritto, hanno compromesso il rapporto fiduciario, condizione necessaria per la serena prosecuzione del mandato amministrativo, nell’interesse dell’intera collettività” le parole del primo cittadino diffuse in un comunicato ieri, rendendo pubblica una scelta comunicata qualche ora prima al diretto interessato.
“Ci tengo a ribadire che non ho insultato nessuno e ribadisco che mi è stato impedito di difendermi da accuse gravi, quelle si davvero ingiuriose, che mi ha rivolto il consigliere di minoranza. A parti invertite io sarei intervenuto in sua difesa; evidentemente abbiamo un modo diverso di intendere il ruolo di sindaco. La decisione di estromettermi dalla Giunta è folle. Penso che per me parlino questi tre anni di lavoro”.
Quanto al futuro, Robbiani ha già deciso di restare in consiglio comunale come consigliere semplice: “Almeno da quel ruolo nessuno mi potrà cacciare. Lo devo alle 254 persone che mi hanno attribuito la preferenza alle elezioni del maggio 2019. E lo devo alle tantissime persone che mi stanno manifestando solidarietà e stima in queste ore. Quindi resterò in consiglio e mi rimetto a disposizione del gruppo. Poi vedremo”.