Il commento del capogruppo di opposizione all’indomani della revoca delle deleghe ad Andrea Robbiani
“Una decisione clamorosa che non fa parte della storia di Merate e che sembra avere radici più profonde rispetto allo scontro in Consiglio”
MERATE – “Una decisione sicuramente clamorosa visto che non fa parte della storia politica di Merate e che sembra avere radici più profonde rispetto alla condanna dei comportamenti irrispettosi registrati nell’ultimo consiglio comunali”. Non nasconde un certo stupore il capogruppo di minoranza Aldo Castelli, colpito (un po’ come tutti) dalla notizia della revoca delle deleghe all’assessore Andrea Robbiani, decisa e comunicata ieri, lunedì, dal sindaco Massimo Panzeri.
Nel motivare la scelta, il primo cittadino ha parlato di un rapporto fiduciario compromesso “alla luce dei recenti comportamenti irrispettosi nei confronti di alcuni consiglieri comunali nonché del sottoscritto” (vedi articolo).
Un riferimento al plurale su cui pone l’accento Castelli: “Leggendo il comunicato del sindaco, si ricava l’impressione che il problema sia scaturito a seguito dell’ultimo consiglio comunale ma abbia radici più profonde. Prova ne è che si parli di consiglieri e non solo quindi dell’episodio che ha visto suo malgrado protagonista Roberto Perego. E non posso che constatare l’atteggiamento inaccettabile tenuto per ben tre volte da Robbiani nei confronti di tre diversi consiglieri di Cambia Merate, ovvero quando ha definito “maestrina” Patrizia Riva, quando è andato pesantemente allo scontro con Alessandro Pozzi e da ultimo giovedì con Roberto Perego e la frase sull’idiota. A questi episodi va aggiunto lo scontro con il consigliere di maggioranza Fabio Tamandi, etichettato come Calimero. Sono situazioni che hanno evidenziato un limite grave, a cui penso vada sommato un atteggiamento non gradito nella Giunta”.
La classica goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso è arrivata nell’ultimo consiglio comunale, in cui oltre allo scontro con Perego, Robbiani ha continuato, seduto al suo posto, a voler ribadire le proprie ragioni, ritenendo di essere lui la persona offesa (qui l’articolo con la presa di posizione di Robbiani dopo la revoca delle deleghe). “Evidentemente c’erano delle frizioni sotto traccia che sono esplose. Resta una decisione clamorosa perché, se la memoria non mi inganna, non era mai successo nella nostra città venissero revocate le deleghe a un assessore”.