La minoranza interviene sulla vicenda della fontana posizionata nel bosco urbano donato da Silvio Berlusconi
“Nessun coinvolgimento della Sovraintendenza e quanto alla scelta dell’intitolazione, ci sarebbero altri nomi rispetto alla mamma di Berlusconi”
MERATE – Nessun coinvolgimento, né della commissione territorio né della Sovraintendenza, sulla posa della fontana al centro del bosco urbano donato da Silvio Berlusconi in via Allende. E’ quanto lamenta il gruppo consiliare Cambia Merate parlando di un “pasticcio” della Giunta riferendosi non solo al mancato coinvolgimento dell’ente preposto alle autorizzazioni ambientali ma anche all’idea, abbozzata in Giunta, di intitolare l’area verde situata davanti al nuovo complesso residenziale sorto vicino a Cascina Vedù alla mamma di Silvio Berlusconi, Maria Bossi.
Nulla da ridire, sia chiaro, circa il parco urbano, che “costituisce un indubbio elemento di valore per la nostra comunità, cui va il riconoscimento per chi ne ha permesso la realizzazione”. E neppure nessuna contestazione in sé alla fontana di stampo neoclassico delle Quattro stagioni che, “pur con le legittime riserve che ciascuno può nutrire nei riguardi degli stereotipi settecenteschi, può essere apprezzabile”.
A far storcere il naso ai consiglieri guidati dal capogruppo Aldo Castelli sono due fondamentali aspetti. “Il primo: di un intervento simile se ne discute nelle sedi opportune, (la Commissione Ambiente e Territorio del Comune di Merate, in primis) non nella sola stanza della Giunta. Il secondo: il vincolo paesaggistico che incide su tutto il territorio comunale impone che la Soprintendenza valuti l’impatto dell’opera. E, anche qui, l’attuale Amministrazione fa da sé e neppure trasmette gli atti, come dovrebbe. Scopriamo infatti dalla Soprintendenza, che aveva vagliato il progetto del parco, che neppure era stata informata dell’installazione della fontana e per questo ha scritto al Comune di Merate, richiedendo l’invio della documentazione per valutare la compatibilità paesaggistica dell’opera marmorea. Un bel pasticcio”.
Ciliegina sulla sorta la volontà della Giunta di intitolare tali opere alla memoria di Rosa Bossi, madre di Silvio Berlusconi, “che per il tramite di propria società avrebbe acquistato le ville contemporanee di via Allende nonché realizzato il parco e la fontana. Ebbene, pur riconoscendo il grande impatto estetico e il significato ambientale del giardino, di cui Merate potrà godere, financo, all’esito – seppure tardivo – dell’eventuale parere favorevole della Soprintendenza, il valore che la fontana potrà apportare all’area, riteniamo che tutto ciò non consenta di disattendere i principi ispiratori che governano le intitolazioni, come la proposta, corroborata dalla Giunta, pare invece voler fare. Senza in alcun modo voler mancare di rispetto alla memoria dei defunti ed entrare nel merito delle esperienze di vita di chi è stato proposto, siamo certi che l’intitolazione toponomastica (o di singoli beni del patrimonio comunale) debba privilegiare personalità che si siano espresse in vita in modalità tali da rendere particolare lustro nei diversi settori di attività, siano essi quello della scienza e della tecnica, delle arti, della cultura, dello sport o sociale e, possibilmente, abbiano maturato un rapporto intrinseco con la con la nostra comunità”.
Da qui la richiesta di “rimeditare il fantasioso orientamento espresso sul punto, considerando l’intitolazione a personalità di chiara fama, preferendo donne che abbiano manifestato un legame con il territorio”.