Il gruppo di minoranza incalza l’amministrazione comunale dopo il caso delle dimissioni di Del Boca e Biffi
“Il punto nascite è destinato alla chiusura. E il sindaco resta ancora in silenzio?”
MERATE – “Il sindaco Panzeri, dopo aver risposto ad una nostra interrogazione (dicendo che l’ospedale Mandic non è di sua competenza, pur avendo egli la delega alla Sanità), riuscirà ad alzare la voce contro gli amici in Regione e la Dirigenza Sanitaria?” E’ la domanda con cui si chiude il comunicato stampa diffuso dal gruppo di minoranza di Cambia Merate all’indomani della notizia delle dimissioni del primario di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Mandic di Merate Gregorio Del Boca e del suo braccio destro Anna Biffi.
Due “addii” importanti che pongono dei forti dubbi sulla “sopravvivenza” del centro nascite di Merate, dove i parti si sono sensibilmente ridotti negli ultimi anni. Ed è proprio sul destino del reparto che si concentra la nota dei consiglieri di minoranza guidati dal capogruppo Aldo Castelli che ricordano di aver più volte chiesto conto al primo cittadino sul futuro dell’ospedale di Merate. “Crediamo che anche i più generosi e entusiasti sostenitori di Panzeri facciano fatica a citare un solo episodio in cui la sua voce si sia levata a difesa dell’ospedale contro scelte della dirigenza. Scelte che non andavano certo verso una valorizzazione e uno sviluppo della struttura ospedaliera. Che siano quindi tramontati definitivamente i tempi dei Sindaci del meratese? Forse, Lega esclusa. Sindaci che si sono sempre dialetticamente, a volte anche pesantemente, contrapposti alle varie dirigenze sanitarie, se non addirittura alle istituzioni di Regione Lombardia, ormai da più di 25 anni governata da Lega e Forza Italia”.
A supporto delle proprie argomentazioni e di quella che viene definita come “anomalia meratese e del sindaco in particolare”, Cambia Merate cita “la recente presa di posizione dei Sindaci dell’alta Valtellina che hanno “chiesto la testa” del direttore generale, reo di aver depauperato un reparto dell’ospedale di Sondalo”.
Da qui la considerazione: “Ci pare a questo punto un esercizio tedioso enumerare le continue perdite di servizi, prestazioni, professionalità che sta subendo il Mandic. Sarebbe peraltro ingiusto e scorretto non riconoscere che, tra le varie criticità, due sono quelle che più pesano sulla sanità: il Covid-19 e la carenza dei medici. Due fattori che hanno pesato e peseranno sul corretto funzionamento degli ospedali. In questo senso il Mandic, già fragile per il continuo depauperamento da parte della dirigenza sanitaria, sostenuta da Regione Lombardia, ha subito e subisce più di altri questa profonda crisi. Dopo le dimissioni del primario di Ginecologia – Ostetricia e della sua collaboratrice anche il punto nascite è destinato alla chiusura. Il Sindaco Panzeri, dopo aver risposto ad una nostra interrogazione (dicendo che l’ospedale Mandic non è di sua competenza, pur avendo egli la delega alla Sanità), riuscirà ad alzare la voce contro gli amici in Regione e la Dirigenza Sanitaria?”