Le minoranze: “Il caso segretaria deve andare in consiglio: non possono bastare scuse sollecitate, tardive e senza cenno di ravvedimento”
Respinta dalla sindaca la richiesta di un consiglio comunale straordinario e segreto: “Non molliamo. Non è una questione di competenza solo del sindaco”
CERNUSCO – Respinta la richiesta avanzata dai due gruppi di minoranza di indire un consiglio comunale straordinario, a porte chiuse, sul caso segretaria. Sia il gruppo Cernusco Bene Comune guidato da Salvatore Krassowski che Identità e Futuro Nostro Cernusco, capeggiato da Gennaro Toto, avevano presentato nei giorni scorsi alla sindaca Giovanna De Capitani la domanda di affrontare anche in Consiglio comunale la vicenda che ha visto protagonista la segretaria comunale Maria Antonietta Manfreda.
La dirigente del personale era infatti intervenuta nel corso del consiglio comunale del 16 marzo per evidenziare delle problematiche di gestione del personale, criticando pesantemente attuali ed ex dipendenti del Comune e riservando anche parole apparse discriminatorie nei confronti delle donne. Una questione molto importante e spinosa che, oltre alla serie di comunicati di prese di distanza dalle affermazioni della segretaria, era finita sul tavolo anche del Prefetto Castrese De Rosa che aveva ricevuto la dirigente per chiarire i risvolti della vicenda. In quell’occasione Manfreda aveva chiarito che le sue parole erano state male interpretate aggiungendo di non voler offendere né mortificare nessuno.
“A nostro parere non possono bastare scuse sollecitate, tardive e senza cenno di ravvedimento a cancellare tutto come se nulla fosse accaduto” hanno ribadito Krassowski e Toto, chiedendo quindi al sindaco di trattare la questione anche in consiglio comunale, in seduta straordinaria e segreta per capire se esiste ancora un rapporto fiduciario tra sindaco e segretario comunale. Non solo, ma alla luce delle prese di posizioni di dissociazione dalle parole pronunciate dalla segretaria, i consiglieri di Cbce Ifnc avevano chiesto anche di “valutare, con tutti i consiglieri comunali, l’opportunità di chiudere il rapporto di collaborazione con la dottoressa Manfreda”, oltre che di promuovere iniziative a sostegno e promozione della parità di genere”.
La richiesta, protocollata una settimana fa circa, è stata respinta dalla sindaca, ma le minoranze annunciano battaglia. “De Capitani ha negato il consiglio comunale adducendo come motivazione il fatto che la questione non sia di competenza del Consiglio comunale. Ma così facendo, oltre a voler mettere a tacere la questione, ha pure commesso un errore formale, perché la convenzione per il servizio di segreteria comunale (Cernusco è convenzionato con Cassago, ndr) parla chiaro prevedendo, all’articolo 8, il coinvolgimento del Consiglio comunale in un eventuale recesso dalla convenzione”. Opinione ribadita anche da Salvatore Krassowski: “L’organo competente è il Consiglio comunale. Non ci fermeremo di fronte a questo diniego, ma andremo avanti nella nostra battaglia informando anche il Prefetto perché riteniamo giusto che questa vicenda venga discussa anche in Consiglio”.