Respinte le sei osservazioni presentate alla variante numero 2
Toto: “Ribadiamo il no ai bitumi sul territorio comunale”. L’azienda interessata ha anche presentato un ricorso al Tar
CERNUSCO – Approvata all’unanimità ieri sera, mercoledì, in Consiglio comunale la variante n° 2 al Pgt con cui viene introdotto il divieto di produzione di conglomerati bituminosi in tutto il territorio comunale. Numeroso il pubblico presente in sala (tanto da far registrare il tutto esaurito delle sedie disponibili) con la presenza anche di diversi esponenti dell’amministrazione precedente.
L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gennaro Toto, ha infatti deciso di portare a compimento l’iter di approvazione della variante avviato, prima delle elezioni, dalla precedente Giunta, portando avanti quindi la politica, ribadita anche in campagna elettorale, del no ai bitumi. Una posizione netta, per nulla scalfita dal fatto che la proprietà dell’area interessata dall’ambito di trasformazione, la Valagussa Cave e Calcestruzzi, abbia presentato, ormai diversi mesi fa, un ricorso al Tar contro l’atto di adozione della variante al Pgt approvata proprio ieri (qui l’articolo).
Sei le osservazioni pervenute
Così come esplicitato anche all’indomani dell’arrivo in Municipio dell’atto di citazione davanti al tribunale amministrativo, il sindaco Toto ha difeso la scelta di rivedere l’atto amministrativo, ritenendo la prima variante al Pgt, quella promossa dalla Giunta De Capitani nel 2019, di fatto incongruente rispetto a quanto previsto dal Pgt del 2011 per l’area dell’ex Andegardo. Forte del parere espresso in merito da Ats in sede di Vas, la valutazione ambientale strategica, Toto ha infatti confermato l’impossibilità di realizzare in quella zona di Cernusco al confine con Brugarolo, inserita anche nelle aree agricole strategiche, un impianto per la produzione a caldo di bitume, respingendo tutte le sei osservazioni alla variante protocollate in Comune e analizzate, a una a una, ieri sera.
Sono state così respinte, forti del parere contrario di Ats Brianza, le richieste di chi, aziende da fuori provincia e anche l’Ance Lecco – Sondrio, contestava l’aver esteso il no bitumi all’intero territorio comunale. Bocciata pure l’osservazione che recepiva la preoccupazione dei dipendenti, timorosi per la ricaduta occupazione di questo blocco a una possibile espansione produttiva e anche quella protocollata da Valagussa Cave e Calcestruzzo.
L’osservazione della ditta Valagussa
Cinque le motivazioni addotte dall’azienda meratese per sostenere le proprie ragioni di ripristino delle condizioni precedenti alla variante n° 2, “rea” di aver modificato la disciplina definitiva della precedente variante 1/2019 e di non considerare che il confronto con la precedente amministrazione comunale aveva portato anche alla condivisione di una proposta di piano attuativo, presentato nel 2017, per la riqualificazione dell’ambito AT 2.
Non solo. L’azienda meratese ha contestato come la variante 2 aderirebbe in maniera acritica al parere di Ats, stilato senza tenero conto del fatto che l’impianto che verrebbe realizzato sarebbe rispettoso delle esigenze igienico sanitarie degli edifici intorno, in quanto non prevederebbe nessuna attività di bruciatura o di incenerimento. Da qui, la richiesta, citando il parere di Siteb, associazione italiana bitume asfalto stradale, di procedere con la previsione di un impianto per la produzione di conglomerati bituminosi all’Andegardo che rappresenterebbe una “rilevante riqualificazione atta a rigenerare la vocazione industriale dell’ambito”.
In aula anche l’urbanista
Una posizione smontata, pezzo a pezzo, dal sindaco, coadiuvato nell’analisi del provvedimento in discussione dall’urbanista Giacomino Amedeo. Tenendo come linea guida quanto previsto per l’ambito nel Pgt del 2011, il primo cittadino ha sottolineato come la proprietà non sia rappresentante della maggioranza assoluta dei proprietari dell’area d’ambito, ricordando come il piano attuativo fosse stato ritirato, proprio da Valagussa, nel 2018. Toto ha poi rimarcato come nella variante 1 / 2019 fosse stata usata una formula dal significato equivoco, lasciando intendere una preesistenza di un’attività di produzione di conglomerati bituminosi in realtà mai esistita sul territorio comunale.
“Con la variante numero 1 è stato commesso un errore di valutazione a cui, dopo la sollevazione popolare scaturita tra consunte, comitati, minoranze ed enti locali, l’allora amministrazione ha ingranato una clamorosa retromarcia: è ovvio che questo atteggiamento è difficilmente spiegabile per l’azienda, ma ribadisco che il Pgt è chiaro in merito prevedendo per quell’area la possibilità di trattamento di inerti, ma non quella di produzione di conglomerati bituminosi” ha rimarcato Toto, lasciando intendere come l’amministrazione comunale si trovi ora un contenzioso aperto proprio per l’ambiguità del percorso tenuto dal sindaco precedente sulla vicenda Andegardo.
Il voto in Consiglio
I consiglieri di minoranza di Un passo avanti insieme si sono astenuti sulle singole controdeduzioni alle osservazioni, ritenendo che le motivazioni addotte dal sindaco non fossero sufficientemente convincenti,” perché in alcuni casi sembra non entrano nel merito degli argomenti proposti e in altri appaiono contraddittorie con gli indirizzi assunti per la valutazione delle osservazioni stesse”.
I consiglieri guidati da Gabriele Gavazzi hanno poi votato a favore dell’approvazione della variante numero 2 al Pgt, dichiarandosi contrari alla produzione di bitumi. Un voto condiviso con la maggioranza di Identità Futuro Nostro Cernusco, con il sindaco che non ha però celato una certa sorpresa per il voto differente sulle osservazioni e sulla variante complessiva.