Il sì alla fusione tra Santa Maria Hoè e La Valletta si ferma al 34,8%
Tra i votanti, molti (soprattutto residenti a Perego) sarebbero favorevoli a un ritorno ai 3 Comuni distinti
LA VALLETTA / SANTA MARIA HOE’ – 112 risposte e 37 commenti. Non è decisamente passato inosservato il sondaggio promosso da Giuseppe Floridia per testare l’umore dei cittadini di Santa Maria Hoè e de La Valletta a seguito della crisi dell’Unione dei Comuni della Valletta scoppiata ormai 10 giorni fa con la presentazione delle dimissioni degli assessori Marco Panzeri, Raffaele Cesana e Anna Maria Perego dalla Giunta dell’Unione guidata dal presidente Efrem Brambilla.
Rivolto ai residenti negli ex Comuni di Rovagnate e Perego (fusi nella Valletta dal 2015) e di Santa Maria Hoè, il sondaggio voleva raccogliere il sentimento della popolazione in merito all’Unione dei Comuni, nata nel 2003 dagli allora tre municipalità e a un’eventuale fusione tra La Valletta e Santa Maria Hoè.
Non solo, ma ai quesiti contrassegnati dai colori arancione e verde veniva chiesto un parere circa lo scioglimento dell’Unione, con il ritorno alle due Municipalità divise oppure addirittura un passo indietro complessivo con il ritorno ai 3 “vecchi” Comuni.
Il risultato del sondaggio evidenzia un sostanziale spacchettamento nei voti, anche se il fronte favorevole allo scioglimento dell’Unione e contrario a un ritorno al passato prevale con un complessivo 52,7% di voti. Non va sopra il 34,8% la percentuale dei votanti che ritiene com il processo di fusione tra Perego e Rovagnate dovrebbe completarsi con la fusione anche di Santa Maria Hoè mentre un 12,5% dei partecipanti al test plaude all’Unione e vuole mantenere lo status quo senza “azzardare” una fusione.
Interessante anche l’analisi sul fronte territoriale che parla di una partecipazione più alta dei residenti di Santa Maria Hoè (48) a fronte dei complessivi 112. Non solo, ma solo da Rovagnate il fronte del sì alla fusione complessiva supera il quorum del 50%, mentre a Santa Maria Hoè la percentuale si ferma al 16%. A balzare all’occhio è anche il 33,3% di voti raccolti tra i pereghini per un ritorno ai 3 Comuni distinti (contro il 19% dei rovagnatesi) che rende manifesto un certo malumore di questa frazione alla fusione nel nuovo Comune. Dati ad ogni modo interessante che spiegano anche la difficoltà dei cittadini a percepire i meccanismi di funzionamento di un ente, come l’Unione dei Comuni, oppure di apprezzare i vantaggi, economici e funzionali, di un’eventuale fusione, vista come una perdita di identità. Opinioni che serpeggiano tra i commenti, spesso ridotti a una tifoseria da campanile tra i supporter di un’amministrazione comunale e l’altra.
“Santa Maria Hoè non è in svendita” è uno dei commenti, seguito da un altro che parla di un “fallimento totale della fusione tra Perego e Rovagnate, il primo un paese praticamente dimenticato, mentre Rovagnate un paese fermo da ben 6 anni. Mi auguro veramente che Santa Maria Hoè possa mantenere quella bella realtà che ora è”. C’è anche chi chiede semplicemente “un Sindaco con meno ego, prevalenza del bene comune”, sulla scia di chi, di dice “favorevole ad una unione dei tre paesi, ma occorre che non si mettano in gioco o meglio si rinunci alle ambizioni personali e si sia più disponibili verso…. il bene comune. Mi pare di capire infatti che sia Panzeri che Brambilla ne facciano una questione di prestigio personale”.