Approvato all’unanimità il piano di rilancio di Retesalute (assenti tre Comuni)
Ora toccherà ai singoli Comuni soci esprimersi, nei rispettivi Consigli, in merito alla delibera di riconoscimento del debito fuori bilancio
MERATE – Nuovo capitolo della lunga e complessa vicenda di Retesalute, l’azienda speciale dei servizi alla persona messa in liquidazione a seguito del buco, di quasi 4 milioni di euro, riscontrato nelle annualità precedenti al 2020. Ieri sera, mercoledì, l’auditorium del Comune di Merate ha ospitato l’assemblea dei soci, al termine della quale è stato adottato all’unanimità il piano di rilancio dell’azienda speciale varato dal collegio dei liquidatori guidato da Ciro D’Aries con l’obiettivo di revocare, il prima possibile, la liquidazione dell’azienda con sede a Novate.
E’ stato proprio quest’ultimo a tratteggiare obiettivi e proposti per il cambio di rotta di Retesalute, rimarcando la necessità di dimostrare un equilibro finanziario, economico e patrimoniale sostenibile. Ha poi elencato le strategie attuali tra cui il reintegro patrimoniale da parte dei soci e dei danni subiti dall’azienda ribadendo la necessità di applicare delle tariffe dei servizi in linea con il mercato, attuando una profonda riorganizzazione dell’azienda che passi attraverso, oltre alla separazione dei conti tra l’ente strumentale e ambito (così come è già stato fatto), anche delle modifiche statutarie per affrontare il controllo di gestione e il controllo analogo. Tra i suggerimenti per il futuro D’Aries ha elencato il monitoraggio sistematico e i controlli comparativi periodici anche attraverso una piattaforma statistico informatica a cui verrebbe dato l’accesso ai singoli Comuni.
“Ogni mese che passa prolunghiamo l’agonia ed è più dura arginare la montagna di debiti che spinge” la conclusione del professionista, seguito a ruota da Alessandra Colombo, ex presidente del consiglio di amministrazione e attuale componente del collegio dei liquidatori, che ha rivolto un accorato appello ai Comuni soci a chiudere il più velocemente possibile la partita (ripianando il debito attraverso la delibera di riconoscimento del debito fuori bilancio da portare in ciascun Consiglio comunale degli enti soci) al fine di arginare anche la continua emorragia di personale.
“Ci mancano cinque assistenti sociali. E’ vero che la carenza è generale, ma è altrettanto fuori di dubbio che la situazione particolare in cui versa Retesalute spinge molti dipendenti a partecipare ai concorsi dei Comuni limitrofi piuttosto che restare in un’azienda di cui non si vede il finale. Non solo, ma essendo in liquidazione, non possiamo neppure promuovere concorsi: a chi è rimasto abbiamo chiesto di fare gli straordinari, ma abbiamo bisogno di uscire da questa situazione in fretta al fine di darci un respiro più ampio”.
“Adesso tocca a noi” la sintesi del presidente dell’assemblea dei soci Massimo Panzeri, sindaco di Merate, che ha lasciato poi la parola al collega di Casatenovo Filippo Galbiati che ha voluto esprimere il proprio parere favorevole sul piano di rilancio: “Sulla prima bozza avevamo mosso dei rilievi a cui sono seguiti dei momenti di confronto con i liquidatori e alcuni sindaci. Siamo soddisfatti che la gran parte dei nostri rilievi sono stati accolti. Questo, d’altronde, è un documento un po’ in fieri. Ci tenevamo in particolare a evitare di anticipare, nel testo, un giudizio su un eventuale rilievo di responsabilità che non ci spetta e di arrivare per tempo, in vista del nuovo piano di zona, a predisporre un piano di sviluppo innovativo di Retesalute, mettendoci finalmente nella condizione di parlare di servizi sociali”.
L’obiettivo di Casatenovo è andare in consiglio con la delibera di riconoscimento del debito fuori bilancio ( a cui verranno allegati il piano di rilancio e i bilanci riapprovati dall’assemblea dei soci con i debiti) entro novembre. “Dobbiamo arrivare entro la fine dell’anno alla revoca della liquidazione” ha concluso Galbiati. Tutti i rappresentanti dei Comuni soci presenti in sala (erano assenti Olgiate, Cassago e Oggiono) hanno votato a favore del piano di rilancio.
Il Collegio dei liquidatori ha infine anticipato la volontà di organizzare un incontro ad hoc con le amministrazioni insediate dopo il voto del 3 e 4 ottobre, ovvero quelle di Sirtori, Montevecchia e Cernusco, dove c’è stato un “cambio di guardia” rispetto alle Giunte uscenti.