L’ex capogruppo di Più Merate a muso duro contro i suoi. “Viale Verdi? Un elefante in sala”
Nel mirino di Sellitto l’accordo elettorale tra la Lega e la “sua” maggioranza: “Oggi è una serata strana”
MERATE – È uscito dall’aula non partecipando alla votazione perché altrimenti avrebbe dovuto fare un intervento “parecchio fastidioso”. Ma poi, terminato il consiglio, è sbottato e rivolgendosi ad Alfredo Casaletto l’ha apostrofato rinfacciandogli di non essere il “capogruppo di tutti”.
Tensione ieri sera, lunedì, in consiglio al termine della discussione della variazione al bilancio di previsione 2019 con cui sono stati stanziati i 3 milioni di euro necessari per la riqualificazione di viale Verdi. Il progetto, già presentato in commissione urbanistica, tornerà in discussione domani, mercoledì, alle 18 dopo le revisioni apportate dalla Provincia.
Viale Verdi, “un elefante in sala”
A sferrare l’attacco più deciso contro l’accelerazione inferta al progetto dalla giunta è stato Ernesto Sellitto, ex capogruppo di Più Merate. Già durante l’approvazione del bilancio consuntivo Sellitto aveva etichettato il maxi progetto di riqualificazione di viale Verdi come l’elefante in sala. “E’ una strana serata quella di oggi. Forse perché molti sono vicini alla pensione amministrativa. Il collega Panzeri, ovviamente spinto dall’assenza del suo compagno di scranno meno diplomatico di lui, si è lanciato in valutazioni che, posso assicurarvelo, erano largamente prevedibili. E’ passato a impugnare il fioretto anziché la clava. E trovo anche strano che la maggioranza non salti più sui banchi di fronte a tali critiche”.
E così, mentre il capogruppo di Sei Merate Silvia Villa ha colto la palla al balzo per ribadire che “questa sera qualcuno è già passato di là. Siamo solo noi in minoranza”, il diretto interessato, Massimo Panzeri, candidato in pectore della nuova lista che riunisce Lega e ciò che resta di Più Merate, si è sentito in dovere di fornire una precisazione.
Panzeri: “Respingo le accuse di opportunismo”
“La nostra non è mai stata una minoranza gridata – ha detto -. Tanto che in questi 5 anni, anche quando gli scenari elettorali erano ancora ben lontani dall’essere disegnati, sono stato accusato di aver appoggiato la maggioranza. Tutto mi si può dire che il mio giudizio sia viziato da opportunismo politico”. Un intervento accorato che Sellitto, prendendo poi la parola sulla variazione di bilancio necessaria per finanziare la riqualificazione del viale Verdi, ha interpretato come una excusatio non petita. “Quanto al Viale, oggi ho qualche dubbio su cosa approviamo. Quest’opera è viziata da un peccato originale che è quello di aver affidato la progettazione, per mancanza di fondi, alla Provincia. Ritengo che un intervento così importante avrebbe meritato una valutazione urbanistica che invece non c’è stata. Altrimenti il rischio è quello di buttare via i soldi. Oggi decidiamo di vincolare dei fondi e la nuova amministrazione dovrà decidere cosa fare”.
“Viale Verdi monopolizzerà la campagna elettorale”
Sellitto ha poi parlato di coincidenze storiche, con l’area Cazzaniga e Villa Confalonieri a monopolizzare le passate campagne elettorali come si appresta ora a fare Viale Verdi. “Il mio voto sarà un voto di appartenenza (dichiarazione poi superata dai fatti con l’uscita dalla sala al momento del voto, ndr), ma non lo è al progetto perché quello vero non è stato ancora presentato”. Parole nette e decise che hanno provocato le reazioni della maggioranza. A partire dal sindaco Andrea Massironi che, rispondendo anche a Valeria Marinari, ha chiarito come la cifra messa a bilancio per viale Verdi sia sicuramente sovrastimata: “Preferiamo dover ridurla poi che essere costretti ad ampliarla creando poi problemi in seguito”. Si è accodato poi l’assessore Giuseppe Procopio: “L’amaro in bocca per la progettualità ci sta, ma la realtà è questa. Dopo anni che Viale Verdi è nel cassetto, noi ci siamo riusciti. E arriviamo a fine mandato con una promessa mantenuta”.
L’intervento duro di Casaletto
Ben più forte l’intervento del capogruppo Alfredo Casaletto: “A questo elefante di cui parli, Ernesto, voglio dare la connotazione del dio induista della saggezza e dell’acume. Mi spiace, ma la tua argomentazione sul viale non è fondata.
Dopo tutto la riqualificazione del viale fa parte del Pgt. La sua rivisitazione, a mio avviso, è una possibilità da sfruttare. Poi chi verrà dovrà fare le sue valutazioni, al di là di quello che si dirà in campagna elettorale. Ma di sicuro si parlerà di qualcosa di utile che, tengo a sottolineare, avrà un costo non indifferente non solo per le rotonde, ma anche per una vasta rete di sottoservizi, un elemento decisamente innovativo”.
Sellitto: “Esco perchè altrimenti dovrei fare dichiarazioni fastidiose”
Una presa di posizione netta, quella del capogruppo Casaletto, contro il “suo” consigliere che ha mandato su tutte le furie Sellitto. “Esco e non partecipo al voto altrimenti dovrei dire parole parecchio fastidiose”. La variazione al bilancio è passato poi con l’astensione solo del gruppo di minoranza Sei Merate. Spenti i microfoni dell’aula, Casaletto e Sellitto non se le sono mandate a dire. Di fronte a un pubblico ancora numeroso nonostante la tarda ora (era ormai mezzanotte e mezza), Sellitto ha accusato il collega avvocato di non essere mai stato il capogruppo di tutti. “Hai fatto il capogruppo solo di tre o quattro consiglieri”. Per sedare gli animi e le tensioni in aula, sono intervenuti in più riprese il sindaco e gli altri assessori. E’ chiaro che, al di là del progetto di Viale Verdi, il pomo della discordia riguardi ben altro, ovvero la decisione di far morire l’esperienza amministrativa di Più Merate, facendo confluire ciò che resta del gruppo in una nuova lista nata dall’accordo politico tra Forza Italia e Lega.