Pasquini (Lega): ‘Sarà un assassinio politico delle Province’

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LECCO –Duro intervento del consigliere provinciale Giovanni Pasquini sulla riorganizzazione delle Province e l’ormai inevibitabile eliminazione-soppressione di quella di Lecco (vedi articolo).
Pasquini parla senza mezzi termini di “assassinio politico” delle province e punta il dito contro l’attuale Governo che per il consigliere provinciale è responsabile di una “politica fiscale sanguinaria e irresponsabile“, ma non dimentica nemmeno di pungolare Pd, Pdl e Udc: “Mi spiace constatare che mentre a Roma i parlamentari di Pd, Pdl e Udc sostengono convintamente l’assedio delle Province sul territorio, i notabili delle stesse fazioni, si straccino le vesti gridando allo scandalo. Forse dimenticano che solo la Lega sta lottando in difesa delle nostre Province!“. Di seguito l’intero intervento del consigliere Pasquini.

“Mi permetto d’intervenire sulla tematica della “riorganizzazione” delle Province (meglio definibile come “assassinio politico” delle stesse) che pare scuotere il Governo tecnocratico di Roma molto più che le serie problematiche legate alla crisi economica e sociale, causate, in modo significativo, da una politica fiscale irresponsabile e sanguinaria, condotta dai professoroni con lucida freddezza in nome e per conto di Bruxelles. Proprio un anno fa avevo già avuto modo di chiarire che mentre le Province, previste in Costituzione, si occupano di strade, scuole, cultura, socialità, istruzione, formazione professionale, università, sport, lavoro, turismo, svolgendo il delicato ruolo di organo intermedio fra Regione e Comuni, e costano a ogni cittadino l’equivalente d’un caffè all’anno, delle Prefetture, il cui costo è indubitabilmente superiore di molte volte, e che spesso risultano di scarsa utilità per l’attività degli Enti locali (se non addirittura d’intralcio), non si trova alcuna traccia nella Legge fondamentale. Ma ciò, a quanto pare, non sta impedendo a un Esecutivo senza alcuna legittimazione popolare e a un Presidente della Repubblica mai eletto dal Popolo, con un passato politico quanto meno “discutibile”, e che dovrebbe essere garante “super partes” della Costituzione, di colpire a morte, con una pugnalata alle spalle, le Province, grande baluardo di libertà, sovranità e identità locale. Tutto ciò avviene mentre, in spregio a ogni norma e regola, la Regione Sicilia continua ad assumere dipendenti pubblici, vengono tolti soldi ai terremotati dell’Emilia per darli agli ultimi sbarcati sulle coste del Mezzogiorno, ai lavoratori del Nord vengono tagliati stipendi e pensioni, viene aumentata a dismisura la tassazione giunta al 54% (record mondiale!), lo spread è salito ben oltre i 500 punti, la disoccupazione è alle stelle, le aziende falliscono, gli imprenditori si danno fuoco, l’Iva è al 21% (e in autunno arriverà al 23%), il Presidente Nazionale dell’Inps ricopre una 20ina di incarichi guadagnando 4 volte quello che guadagna il Presidente Obama e i dirigenti del settore pubblico percepiscono emolumenti due o tre volte superiori a quelli percepiti dai loro colleghi nel settore private. La Provincia di Lecco, nata per scissione dalla Provincia di Como nel 1992, è il frutto di decenni di grandi battaglie della gente del Lario orientale, della Brianza lecchese e della Valsassina, e rappresenta un motivo di vanto e d’orgoglio. Tagliarla o accorparla significherebbe togliere voce e servizi ai suoi cittadini, senza tuttavia eliminarne il costo, poiché tutti i dipendenti rimarrebbero in forze! Mi spiace constatare che mentre a Roma i parlamentari di PD, PDL e UDC sostengono convintamente l’assedio delle Province, sul territorio, i notabili delle stesse fazioni, si straccino le vesti gridando allo scandalo. Forse dimenticano che solo la Lega sta lottando in difesa delle nostre Province! E allora mi domando: perché anziché abbaiare alla luna non rivolgono le loro grida di dolore (se di autentico dolore si tratta!) ai loro esponenti mandati a Roma per difendere il territorio? Dove son finiti i deputati e senatori nostrani di PD e PDL che dicono di rappresentare Lecco in Parlamento e poi votano secondo ordini di scuderia per l’assassinio della loro Provincia? Tacciono, in un silenzio tetro ed assordante. La necessaria battaglia per difendere la conquista della nostra Provincia, a prescindere da chi poi andrà ad amministrala, parte oggi e non finirà nel 2014. Si ricordino i Lecchesi di chi ha votato contro i loro interessi quando l’anno prossimo torneranno alle urne. La Lega sta col territorio, i “Partiti della Nazione” stanno con Roma!”