LECCO – “Sulla revisione del piano di razionalizzazione di Poste, Fragomeli fa il furbo. Il parlamentare dem ora cerca di convincerci che a chiudere alcuni uffici postali e a ridurre gli orari di apertura di molti altri, nel lecchese come nel resto del territorio lombardo, non sia Poste Italiane SpA, società controllata dal MEF, ma bensì sia responsabilità, decisione e dunque colpa di Regione Lombardia. E’ una balla colossale!”, interviene il senatore Arrigoni in replica a Fragomeli.
“La tesi mistificatoria del deputato lecchese non stupisce. D’altronde è in linea con il metodo del suo capo Renzi; come ad esempio sulle tasse, dove per il Premier mentre da una parte c’è il governo che le abbassa, dall’altro ci sono i brutti e cattivi comuni che invece le aumentano con IMU e TASI. Un inganno anche questo verso i cittadini, un’altra plastica distorsione della realtà visto che i poveri sindaci dal 2012 (anno di introduzione dell’IMU), cioè dal primo governo dei nominati, sono costretti a fare gli esattori per conto dello stato per far fronte a tagli nei trasferimenti ai comuni che nel quadriennio ammontano a 7 miliardi”, prosegue il Senatore del Carroccio.
“Riaffermo dunque la positività della mozione della Lega Nord approvata all’unanimità in Senato lo scorso 9 aprile che chiedeva all’esecutivo, oltre alla sospensione del Piano di Poste, in particolare interventi anche di carattere normativo presso l’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni) per garantire la permanenza degli uffici postali già presenti nelle frazioni dei comuni montani” continua Arrigoni.
“E’ grave invece che il Governo abbia disatteso quello specifico impegno assunto nei confronti del Parlamento, dimostrando ancora una volta disinteresse per i cittadini e soprattutto per le aree svantaggiate del paese come quelle montane che si volevano invece tutelare!” conclude il senatore lecchese.