Profughi. Anche la sinistra boccia la tendopoli: “Sia temporanea”

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LECCO – La soluzione trovata al Bione con la tendopoli allestita nell’area degli spettacoli viaggianti per ospitare i profughi assegnati al lecchese non piace alla destra (vedi articolo) e nemmeno alla sinistra lecchese. Da più parti, infatti, ci si augura che quel centro di accoglienza sia solo una soluzione a tempo e non la risposta definitiva al problema.

Fausto Crimella
Fausto Crimella

“Tendopoli o albergo siano delle situazioni temporanee per aprire la strada ad un’accoglienza più dignitosa a queste persone in altre strutture – ha sottolineato il segretario provinciale del PD, Fausto Crimella – siamo in emergenza ed anche le soluzioni trovate finora sono di tipo emergenziale. A mio parere i Comuni dovrebbero collaborare con la Prefettura affinché non si creino situazioni di troppo affollamento di migranti in un singolo centro, serve un’accoglienza parcellizzata sul territorio”.

Riguardo alle polemiche sorte in questi giorni, secondo il segretario democratico serve buonsenso: “Non possiamo voltare le spalle al problema. So che è difficile parlare di questo tema in un momento di crisi economica come quella che stiamo vivendo, bisogna però ricordarsi che si tratta di persone che scappano dalla guerra e da situazioni difficili. Non serve mettere paura alla cittadinanza facendo demagogia, dall’altra parte dobbiamo però insistere sull’Europa perché l’Italia da sola non ce la può fare ad affrontare questa emergenza”.

Tino Magni - SEL
Tino Magni

Anche Tino Magni, esponente di Sel e di Con La Sinistra di Cambia Lecco, condanna le polemiche e chiede soluzioni alternative:

Inutile abbaiare creando timore tra la gente, di certo non è alzando le barricate che si risolve il problema. Anche chi dice ‘aiutiamoli a casa loro’ forse non si rende conto che prima bisognerebbe mettere in discussione gli equilibri politici di alcuni stati e l’instabilità potrebbe creare situazioni ancora peggiori dell’attuale. C’è un grosso problema che riguarda lo sviluppo e la pace. Io sono barzaghese e brianzolo, ma mi reputo cittadino del mondo e di conseguenza credo che i problemi in casa d’altri riguardino anche noi”.

Rispetto all’accoglienza nel lecchese, Magni concorda con Crimella: “ Serve un piano che veda tutti i Comuni fare la propria parte, distribuendo i migranti in piccoli gruppi sul territorio, rendendone più facile l’integrazione nel tessuto sociale. Il Comune di Lecco può farsi promotore di questo, per non lasciare interamente nella Prefettura la gestione dell’emergenza. Dobbiamo evitare di creare ghetti e coinvolgere queste persone in attività di utilità sociale”.

Francesco Coniglione - Rifondazione
Francesco Coniglione – Rifondazione

“A nostro parere i Comuni dovrebbero aprirsi all’accoglienza e non chiudersi come invece vorrebbero alcuni esponenti del centro destra – commenta il segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Francesco Coniglione – I migranti sono persone che necessitano di aiuto, non sono qui in vacanza e la maggior parte è solo in transito dall’Italia per raggiungere i propri familiari in altri Paesi europei; ognuno di loro ha alle spalle storie che vanno conosciute prima di farsi dei giudizi.  Per quanto riguarda l’accoglienza in città di quote di migranti indicateci dalle Istituzioni Statali , dovrebbero, compresi i lecchesi in graduatoria per un alloggio pubblico,  essere sistemati nei locali vuoti delle “Meridiane” così come pure negli altri immobili vuoti dei grandi immobiliaristi che hanno speculato e depredato il territorio con la cementificazione selvaggia. A questi cittadini lecchesi ed extraeuropei, sull’esempio di altre città, si dovrebbe chiedere in cambio di vitto e alloggio un pacchetto orario settimanale (equivalente ad una retribuzione lorda  giornaliera di un lavoratore:  36,00 euro) per lavori di salvaguardia ambientale e socialmente utili”.

Impegnata nell’emergenza migranti anche l’associazione Mir Sada, fondata dall’attuale consigliere comunale Alberto Anghileri, candidato sindaco di Con La Sinistra Cambia Lecco, che nelle scorse settimane ha promosso una raccolta di aiuti per i profughi ospitati nella palestra di Maggianico.

castelli fiom
Mauro Castelli

“Abbiamo effettuato sei viaggi consegnando materiale umanitario: pantaloncini, ciabatte, mutande, calze, magliette – spiega il presidente dell’associazione, Mauro Castelli – ma anche medicine, soprattutto collirio, perché questi ragazzi avevano quasi tutti problemi agli occhi a causa del viaggio nel deserto e poi in mare con i barconi. Nei giorni scorsi siamo andati a trovare i migranti ospitati ai Piani Resinelli senza registrare criticità, anzi, i ragazzi stanno bene e si fanno da mangiare da soli. La mia perplessità sui Resinelli riguarda l’inverno, perché il posto è isolato e se dovesse servire anche solo un’aspirina sarebbe un bel problema”.

Castelli “boccia” senza indugio, però, la tendopoli allestita al Bione: “Pessima soluzione dal punto di vista logistico, d’inverno in tenda farà freddo e pensate a fare una doccia a dicembre in un container! Quando pioverà, poi, sarà un disastro. Una delle difficoltà più grandi di questa situazione è che i migranti devono attendere tra gli 8 e i 9 mesi per sapere se la loro richiesta di asilo politico venga accettata o meno, quindi rischiano di passare un anno qui in attesa di una risposta. Riguardo alle polemiche, io sono il primo a dire che, se non si tratta di rifugiati, debbano essere rimpatriati ma dovremmo anche sentire le loro storie, sapere del loro viaggio nel deserto, dei pestaggi che hanno subito, delle morti che hanno visto con i loro occhi. Purtroppo c’è tanta gente che parla, troppo, e non fa nulla. E non mi riferisco solo alla destra”.