LECCO – “Qualcuno sta tirando troppo la corda. In questo modo non si fa integrazione, ma si istiga la gente al peggio.
Le istituzioni capiscano e se ne facciano una ragione che i cittadini questi clandestini, collocati sul nostro territorio, in questo modo, non li vogliono ne’ in Città di Lecco ne’ in nessun altro comune, o meglio se qualche Sindaco li vuole lo dica chiaramente e la Prefettura li mandi tutti li, e gli abitanti di quel comune vadano poi fuori dalla porta di casa del loro sindaco a protestare! Ma questi comuni si arrangino poi a gestirsi i problemi sociali che in futuro ne deriveranno!
E mi fa tristezza chi sostiene l’integrazione facendo l’esempio che uno di loro ha riparato una panchina….si per 1.000 euro al mese oltre che riparare una panchina… E se mi chiedete se penso che la situazione possa cambiare se i comuni li facessero lavorare direi proprio di no, anzi peggio ancora, perché abbiamo casi difficili di bisognosi residenti nei nostri comuni che per vari vincoli normativi i comuni non li possono fare lavorare, neanche per meno di 1.000 euro al mese, e le ditte che hanno oggi gli appalti per le manutenzioni e il taglio del verde, già oggi svantaggiati da una legge, che contro ogni logica, avvantaggia il sistema delle cooperative rispetto alle imprese del territorio, fallirebbero definitivamente.
Invito inoltre tutti i disoccupati Lecchesi e senza reddito ad andare in Prefettura a chiedere i 1.000 euro al mese spettanti, perché qui non stiamo parlando solo di accoglienza, ma di democrazia, di uguaglianza, noi chiediamo che i diritti degli italiani siano quantomeno pari a quelli di chi sta arrivando oggi nel nostro paese da terre d’oltre confine!
Non vogliamo sicuramente che vengano ricoverati nelle scuole dove i nostri figli vanno per studiare e dove dovranno ritornarci a settembre…si faccia il nome e tutti sappiano chi ha avuto la grande idea di collocare dei clandestini nelle scuole di Maggianico perché come rappresentante comunale o del Governo deve rappresentare gli interessi del nostro Popolo, della nostra Gente, invece oggi chi ci amministra e ci governa spreme noi, svuota le nostre tasche e con i nostri soldi ci fanno invadere, con tutti i problemi sanitari e di sicurezza che ne derivano.
E il sindaco Brivio eletto con il 25% dei consensi dei Lecchesi se vuole veramente fare l’interesse della maggioranza dei Lecchesi non deve prestarsi alle richieste della Prefettura facendo allestire di nascosto un campo clandestini in una scuola! Solo qualche decennio fa saremmo andati in guerra per difendere i nostri confini, mentre oggi ci stiamo facendo invadere anche da chi sta portando avanti un grave progetto di islamizzazione, e non tutti con metodi pacifici.
Ne abbiamo piene le scatole di tutto ciò che sta succedendo e dalle reazioni che sto sentendo nella gente, non mi stupirei che qualcuno facesse qualche atto incontrollato. Stiamo vivendo in un regime dove ci fanno credere che c’è democrazia ma le istituzioni democraticamente elette non contano nulla. Sono state fatte delle richieste e delle domande precise e dettagliate in Prefettura ma non c’è stata nessuna risposta!
Abbiamo inviato, tramite la Prefettura, un documento indirizzato al Governo, ma anche qui nessuna risposta. Ma è possibile che gli unici a dover rispondere sono solo i cittadini? Il Governo centrale sta strozzando imprese e cittadini con un’imposizione fiscale spropositata e con il “braccio armato” di Equitalia, ma quando il cittadino chiede non ha il diritto neppure di avere una risposta. Se questa è la democrazia, allora è il caso che anche noi cominciamo a utilizzare metodi diversi e più forti!
Il Governo e la Prefettura con il bene placido dei Sindaci compiacenti si stanno approfittando del fatto che siamo un Popolo tranquillo e moderato, ma se fai incazzare la persona più moderata di questo mondo le reazioni possono essere imprevedibili, e questo è quello che sta succedendo sul nostro territorio, dalla Valsassina all’Alto Lago, da Lecco alla Brianza Lecchese”.
Il Segretario Provinciale di Lecco – Lega Nord – Lega Lombarda
Flavio Nogara