LECCO – Con il ritorno alla Camera del ddl Delrio, passato al Senato con 160 sì e 133 no, ricominciano le polemiche intorno ad un tema già fortemente dibattuto: l’abolizione delle Province, operazione che per il governo Renzi mirerebbe a ridare credibilità alla classe politica e allo stesso tempo fiducia ai cittadini, visto che l’operazione, come è stato dichiarato nei giorni scorsi dal Presidente del Consiglio, porterebbe alla riduzione di circa 3000 posti per i politici. Di fatto il decreto Delrio, non potendo eliminare le amministrazioni provinciali, le priverebbe delle proprie competenze, in attesa della propria modifica costituzionale che sopprima le Province. Sul disegno di legge Delrio si sono espressi a riguardo anche gli Assessori e i Consiglieri della Lega Nord della Provincia di Lecco.
Ecco qual è stato il commento generale:
“In un clima surreale, abbiamo assistito alla messa in scena di una delle finzioni più grottesche della storia della repubblica italiana.Tutti i mass media nazionali hanno falsamente titolato l’approvazione del ddl Delrio, come l’abolizione delle Province. Nella realtà è cancellata unicamente la possibilità dei cittadini di poter eleggere i propri consiglieri provinciali e il proprio Presidente. Elezione di questi organi che sarà invece demandata ai sindaci e ai consiglieri comunali, creando un ente di secondo livello, violando palesemente la costituzione.
Con questo sciagurato disegno di legge, si va incontro ad un autentico caos normativo e di competenze, con nessun risparmio ma in realtà con probabili costi aggiuntivi, come peraltro attestato dalla Corte dei Conti. Con questo trucco d’autentico prestigiatore, il governo Renzi e il Pd, essendo nel paese la maggioranza dei comuni in mano alla sinistra, occuperà e governerà 110 province su 110. Altro che sciacquarsi la bocca con parole come semplificazione e meno burocrazia, il ddl Delrio creerà mostri giuridici come le città metropolitane, impedendo al cittadino di eleggere direttamente il proprio presidente della provincia e i consiglieri provinciali.
Riassumendo, un governo non votato dai cittadini (il terzo consecutivo) si arroga il diritto di cancellare gli eletti dal popolo. Il cittadino non vota più per le province, non vota i governi: dove è finito il rispetto della carta costituzionale? Un autentico Stato di regime che ricorda il ventennio fascista. Un pensiero va ai senatori del NCD (nuovo centro sinistra?), eletti nelle file del centrodestra che per salvare la propria poltrona si sono ridotti a vergognosa stampella della sinistra.
In questa miserabile vicenda che spiega il totale collasso in cui versa il paese italia, ringraziamo i gruppi parlamentari della Lega Nord che si sono battuti a difesa di comuni e province, enti locali virtuosi e vicini al cittadino, contro il centralismo romano fonte di tutte le disgrazie e di leggi vergogna come il ddl Delrio, ormai gia’ soprannominato ddl “Delirio”.”