Qui Lecco Libera: “No a Maddaloni”, poi dà la sveglia al sindaco

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LECCO – No al Prefetto Maddaloni. Questa volta a chiederlo a gran voce è l’associazione Qui Lecco Libera, con il leader Duccio Facchini, che nel frattempo invita il sindaco di Lecco Virginio Brivio a darsi una mossa e fare altrettanto.

“Ci rivolgiamo modestamente e direttamente al sindaco di Lecco, che rappresenta la città capoluogo di provincia – spiega Facchini – Quanto è sottile il confine tra la “responsabilità istituzionale”, rappresentata, si fa per dire, dalla cerchiobottistica affermazione sulla “valutazione dei fatti”, e l’oggettiva copertura di quello che è uno scandalo politico e civile, indipendentemente dai rilievi penali della vicenda? Ci auguriamo che il sindaco, ponendosi come capofila di un movimento istituzionale di sdegno, possa rivedere la sua timida posizione e rifiutare questa logica distorta del “governo dunque ignoro”. Altrimenti toccherà sorbirsi le ipocrite dichiarazioni di chi, chiedendo tutto, sa di poter ottenere niente, dal momento che alle parole non fa seguire alcun comportamento. Gattopardeschi lamenti dei professionisti del comunicato stampa. Lecco vuole davvero ricordare il ventennale delle stragi di mafia con un Prefetto del genere?”

Nel frattempo Facchini rammenta che dal resoconto del Consiglio dei Ministri di venerdì 6 aprile è emerso quanto segue: “Infine, su proposta del Ministro dell’Interno, il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo scioglimento dei Consigli comunali di Bagaladi (RC), Castel Volturno, Casal di Principe, Casapesenna (Caserta) e Mileto (VV). Lo scioglimento è stato deliberato a seguito dell’accertamento di forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata”.

“Casapesenna – prosegue Facchini – è proprio lo stesso Comune a cui puntava Fortunato Zagaria, cortesemente aggiornato sulla tempistica più adatta per far dimettere in blocco la maggioranza dei consiglieri comunali dal dottor Paolo Maddaloni, allora dirigente del Ministero degli Interni. Lo stesso Maddaloni che è stato indicato come nuovo Prefetto di Lecco. La decisione del Cdm è un’ulteriore conferma della gravità inaudita della scelta operata dal Ministro Anna Maria Cancellieri: la nomina di Maddaloni è un insulto. Così come la sua promozione a Frosinone di qualche tempo fa… ne sa qualcosa il neo-triumviro post Belsito, Roberto Maroni”.