LECCO – “Il coraggio che sta dimostrando il PD con i post sul tema Silea é da definirsi quasi eroico con quel pizzico di incoscienza che contraddistingue chi in modo ossessivo vuole difendere posizioni indifendibili. Restano però sul campo e soprattutto sulla testa dei cittadini i fatti, cosa che nessuna dialettica politica, anche la più fine, può cambiare.
Dato per assodato che affidare a Silea la raccolta era un atto scontato perchè non vi erano alternative e, allo stato attuale, il contrario, avrebbe voluto dire avere montagne di rifiuti per le strade ( quindi non si trattato di una vittoria del PD !), resta il fatto che, dal 2011, sono stati fatti studi di progettazione per il teleriscaldamento pagati con soldi pubblici senza che nessuna delibera comunale li autorizzasse.
Resta il fatto che si propone di spendere 50 milioni di euro per fare un teleriscaldamento che servirebbe solo una piccolissima minoranza della popolazione della provincia e quindi il PD lecchese deve spiegare ai PD che governano i comuni della provincia, perché dovrebbero pagare un qualche cosa che a loro non da nessun vantaggio ( ma mi vien da dire, quando nel 2011 Silea ha spiegato all’assemblea dei soci cosa intendeva fare, dove erano i Sindaci?).
Resta il fatto che il teleriscaldamento per giustificare il suo investimento di 50 milioni di € deve funzionare e per funzionare, ha bisogno di tanti rifiuti da bruciare.
A differenza di quanto dice la Consigliera del PD, Villa, se veramente fosse già stato previsto la cogenerazione energetica del forno usando metano, ( combustibile meno inquinante del rifiuto), non sarebbe stato necessario scrivere l’emendamento che prevede l’ uso di energia alternativa dopo la stesura della prima delibera, emendamento invece fortemente voluto dal Sindaco Brivio. Semmai, prima, si sarebbe dovuto porre nel piano, la realizzazione delle centrali a metano e porlo come discussione tra i Sindaci e Silea già dal 2011 e non chiedere invece, da parte di Silea, come è stato fatto, un autorizzazione ad aumentare la quota di rifiuti da bruciare!
Resta il fatto che un progetto di tale portata sarà a regime tra 10/12 anni quindi giá obsoleto….( sarebbe come comperare oggi un auto nuova euro2)……chi lo farebbe? Ma ai cittadini invece, viene chiesto questo!
Resta il fatto che la richiesta di uno studio epidemiologico sanitario ( sollevato dal sottoscritto) a tutela della salute dei cittadini che abitano in prossimità del forno o in linea con i flussi dei venti che trascinano nanoparticelle e corpuscolato, é partito solo come emendamento alla delibera attuale e non già nel 2011, anno in cui si è dato origine agli studi di fattibilità sul teleriscaldamento. Il PD é in grado di dare risposte certe sulla salute dei cittadini?
Resta il fatto che Silea, azienda partecipata e quindi di proprietà dei comuni, tiene in piedi un piano industriale che si basa sul teleriscaldamento. Si da per scontato che i cittadini si allacceranno al teleriscaldamento. Ma ancor di piú, considerando che il teleriscaldamento vuole dire bruciare piú rifiuti, probabilmente questi verranno importati da fuori provincia, visto che la nostra non ne produce cosi tanti, per garantirne il funzionamento.
Resta il fatto che la delibera approvata martedi, prevede anche un aumento della differenziata e quindi una netta riduzione dei rifiuti da bruciare, quindi, una contraddizione rispetto a quello che si é detto fino a qui a meno che, importeremo proprio quei rifiuti, magari ospedalieri, che devono per forza essere bruciati.
Resta il fatto che il teleriscaldamento, in fondo in fondo, nessuno lo vuole ma si vuole fare gli studi di fattibilità spendendo denaro pubblico! Proprio come avviene per il ponte sullo stretto di Messina! Perché?
E si, il PD difende l’indifendibile e grida alla vittoria sulle opposizioni e parte della maggioranza stessa, ma in realtà, gli unici che ci perdono ancora una volta, saranno solo i cittadini! Spero che di tutto questo ne tengano conto”.
Ivano Dr. Donato
Consigliere Comunale