LECCO – Il consiglio comunale di ieri, lunedì, ha apporvato all’unanimità la mozione presentata da Elisa Corti (Pd), contro il trasferimento della liquidità del comune di Lecco presso la tesoreria generale dello stato, così come previsto dal “Decreto Liberalizzazioni”.
Durante la discussione consiliare, che ha visto una generale contrarietà all’imposizione della tesoreria unica, entrambi gli schieramenti hanno usato toni accesi, con i consiglieri che non hanno esitato a definire il provvedimento una “rapina” (De Capitani), “borseggio” (Colombo) e “furto legalizzato” (Venturini). Ma all’esame delle due mozioni presentate, uno da Elisa Corti e l’altro da dal capogruppo della Lega Nord Cinzia Bettega, ha prevalso la linea più “morbida” della consigliera Pd: «Non basta batterci contro il il trasferimento dei fondi. Dobbiamo essere chiari nel dire che i soldi messi da parte sono il frutto dell’impossibilità di spenderli, non del nostro essere virtuosi. Noi siamo contro l’accentramento della liquidità degli enti locali, ma la mia richiesta è quella di un impegno per superare vincoli che non ci hanno consentito di programmare l’uso di quelle risorse che ci erano disponibili. Il Comune ha versato 198mila euro per rispettare la nuova norma, ma ha anche già in deposito presso la Banca d’Italia 26,8 milioni. Il non poter investire in un altro modo questi soldi è certamente la nostra perdita più grande. Però non possiamo chiedere al Consiglio comunale e al sindaco di impegnarsi, con una mozione, a non rispettare la legge».
Nella mozione della Lega infatti era contenuta la sospensione del trasferimento della seconda trance dei fondi comunali, prevista per 16 aprile 2012. «Tra le due mozioni ci sono molti punti in comune, e non chiedevo nulla di illecito o di illegale» ha risposto Cinzia Bettega.