Paolino Maddaloni non sarà Prefetto
di Lecco

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LECCO – Paolino Maddaloni non sarà nominato Prefetto di Lecco. La notizia è di pochi minuti fa. Maddaloni ha fatto un passo indietro chiedendo al ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri di essere destinato ad altro ufficio.

Dal Viminale infatti comunicano che : “Il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ha espresso il proprio apprezzamento per la sensibilità e il rispetto istituzionale dimostrati dal prefetto Paolino Maddaloni che, a seguito di alcune polemiche che hanno accompagnato la sua nomina alla guida della Prefettura di Lecco, con una lettera inviata oggi al Ministro, ha chiesto di essere assegnato ad altro ufficio. Il ministro Cancellieri, fiduciosa in una rapida conclusione dell’iter processuale che vede coinvolto il prefetto Maddaloni per fatti risalenti al 2006, ha deciso di destinarlo ad altro incarico.”

Dal 2010 infatti è indagato nell’ambito del processo “Normandia”: all’epoca dei fatti – il 2006 – Maddaloni era subcommissario prefettizio al comune di Caserta, e l’accusa che gli è stata mossa dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli è quella di turbativa d’asta durante un appalto per l’acquisto di alcune centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria da parte del Comune campano.

Come se non bastasse, recentemente Maddaloni è salito alla ribalta della cronaca nazionale dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni su Il Fatto Quotidiano, che sembrano essere state la causa della sua rimozione dalla prefettura di Frosinone. Le intercettazioni infatti sembrerebbero rivelare anche un colloquio “scottante” con Fortunato Zagaria, allora vicesindaco di Casapesenna, roccaforte del clan camorristico dei casalesi e del boss Michele Zagaria (che sarà catturato proprio a Casapesenna il 7 Dicembre 2011), risalente al 5 febbraio 2009, quando Zagaria (Fortunato) chiederebbe a Maddaloni quali fossero i tempi giusti per far dimettere i consiglieri comunali a lui fedeli e mandare a casa l’allora sindaco Giovanni Zara, poi costretto a dimettersi di lì a poco, secondo quanto emerso, a furia di minacce – probabilmente di stampo camorristico – consentendo allo stesso Zagaria di ripresentarsi alle elezioni poi svoltesi nello stesso anno.

La lettera di Maddaloni inviata al Ministro