RUBRICA – SEPARARSI INFORMATI E NON SOLO… LA FAMIGLIA ED I MINORI
Quando una coppia decide di separarsi, entrano in gioco una serie di emozioni che limitano se non addirittura trasformano in conflitto aperto la comunicazione. Rabbia, rancore, tristezza, senso di fallimento, paura impediscono alla coppia non solo di ascoltare l’altro e i suoi bisogni, ma anche di ascoltare se stessi. In questo modo gestisce in modo poco proficuo il proprio stato d’animo e le emozioni, con la conseguenza di mettere in atto azioni e decisioni poco efficaci.
In una comunicazione conflittuale la coppia è pronta a farsi una guerra spietata e questa energia viene finalizzata ad incolpare l’altro, a difendere la propria posizione, a far valere le proprie ragioni con l’obiettivo di vincere e sconfiggere l’altro a qualunque prezzo. La coppia non riesce a pensare alle conseguenze del suo comportamento nel medio e lungo termine non solo di se, ma anche sui figli.
In questa “battaglia” quello che è certamente più evidente è l’incapacità o la volontà di spostarsi dalla propria posizione per incontrare quella dell’altro. Infatti entrambi i coniugi mantengono quella che definiamo una prima posizione rigida. Ciò significa che ciascuno di loro vede, ascolta e percepisce la realtà attraverso la sua esperienza, i suoi valori e le sue convinzioni. E la conseguenza è la scarsa considerazione dei sentimenti e delle necessità dell’altro.
Il lavoro del coach, in questo scenario, parte dal far sperimentare ad entrambi i coniugi la seconda posizione, quello che viene definito “mettersi nei panni dell’altro”. L’intenzione è far sì che ciascuno comprenda il punto di vista dell’altro, i suoi bisogni, le emozioni che lo spingono ad assumere determinati comportamenti. Esplorare il punto di vista dell’altro non significa dare ragione all’altro o assecondarlo, ma si tratta di cominciare ad allentare la morsa delle emozioni e diventare registi di se stessi, con l’obiettivo di imparare a darsi dei consigli e dei suggerimenti più utili, per prendere decisioni e scelte di qualità.
Cambiare punto di vista ha un impatto enorme sulla relazione, perché spezza la rigidità delle rispettive posizioni e gli schemi di comportamento in cui la coppia si è “ingabbiata”.
Oltre a ciò permette alla coppia di sperimentare e conoscere maggiore flessibilità per affrontare con emozioni e stati d’animo più efficaci gli avvenimenti e le situazioni che si presenteranno di volta in volta nel procedere della relazione. Sicuramente prendere distanza da se stessi, permette di diventare regista di se stessi e quindi di negoziare meglio. Inoltre la persona diventa consapevole che quello che vive e prova è la sua visione della realtà e la sua verità, che è sua e soltanto sua. E che esiste anche la realtà e la verità dell’altro. In questo modo si possono creare le basi per un nuovo modo di comunicare e relazionarsi. Per non parlare dell’effetto positivo che questo avrà sui figli e sul loro stile di vita.
Il coach, che in tutto questo è solo un facilitatore, li guiderà a trovare nuove risorse per un dialogo più funzionale ed efficace nell’affrontare il cambiamento che coinvolgerà tutto il nucleo familiare.
Claudio Beretta
Coach, Counselor e Formatore
Per info: 0331 28 13 80 – segreteria@figlipersempreonlus.org
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