MERATE – Caso clinico importante quello trattato presso la struttura di Ortopedia dell’Ospedale Mandic, che ha coinvolto una diciottenne affetta da una rara forma di rachitismo, vitamina D resistente, seguita per anni da Alberto Bettinelli, il compianto Primario della Pediatria, scomparso nell’agosto dello scorso anno , esperto di nefrologia e malattie rare pediatriche.
La malattia, dal punto di vista osseo comporta deformità rilevanti agli arti inferiori. Per questo la giovane era conosciuta e in carico da ormai sei anni anche presso l’Ambulatorio di Ortopedia Pediatrica dell’Ospedale di Merate, di cui è responsabile Cristina Viganò.
“I suoi arti inferiori – spiega la dottoressa del Mandic – erano deviati in varo (a parentesi, diciamo spesso ai pazienti per farci capire) e questo provocava delle alterazioni nella distribuzione dei carichi che le causavano forti dolori alle ginocchia e alle caviglie”.
Così, dopo un’attenta valutazione e con l’intervento in sala operatoria a Merate, di Luigi Lovisetti coaudiuvato da altri operatori, “l’abbiamo sottoposta ad una osteotomia bilaterale di tibia e perone applicandole un particolare tipo di fissatore esterno che, tramite un programma progressivo, le permetterà di correggere la sua deformità ed avere, dunque, gambe dritte e soprattutto non dolenti” , puntualizza Viganò.
Il caso è oltremodo importante perché la ragazza fa parte di quel pool di pazienti che, anche dopo la scomparsa di Alberto Bettinelli, ha deciso di proseguire i suoi controlli presso l’Ambulatorio di Ortopedia Pediatrica del Mandic, cresciuto in questi anni nel numero di accessi, nella varietà di casi trattati e nel bacino di utenza che serve e che va oltre i confini del meratese.
Lo confermano le oltre 600 prestazioni dell’Ambulatorio specialistico che ha raddoppiato la propria attività, rispetto all’anno scorso.
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L’Ambulatorio di Ortopedia Pediatrica è parte integrante della struttura di Ortopedia e Traumatologia che, a Merate, nel 2015 ha registrato , sino ad oggi, e in ogni ambito , un sostanziale incremento delle attività , rispetto all’anno precedente.
Tra gennaio e luglio 2015, rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, le prestazioni di ricovero, ad esempio, hanno visto un incremento del 4.3%; quelle denominate BIC (a bassa complessità chirurgica) sono aumentate , invece, più corposamente , del 53%.
Più in particolare, l’attività chirurgica in regime d’elezione, da gennaio ad oggi, ha registrato una crescita pari all’11% , rispetto allo stesso periodo del 2014, con l’introduzione anche di nuove metodiche, quali la chirurgia di fissazione esterna, sino ad oggi limitata al solo trattamento del trauma. Parallelamente, ma in modo più evidente, è cresciuta, altresì , la chirurgia d’urgenza, segnando un incremento del 70% , e questo a fronte di un numero di sedute operatorie disponibili pressoché sovrapponibili al 2014.
Decisamente incrementato , poi, tra gennaio e agosto di quest’anno, rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso, del 44% il numero di interventi chirurgici resi in regime ambulatoriale e quello delle visite specialistiche ambulatoriali, pari all’8.2%.
Da segnalare , infine, che al Mandic la percentuale delle fratture di femore operate entro le 48 ore (tempistica decisiva per limitare e ridurre rischi e complicanze) si è attestata all’80.7% , ben al di sopra dello standard minimo, richiamato dal Regolamento del Ministero della Salute, per il quale l’intervento chirurgico deve avvenire entro due giorni in almeno il 60% dei casi per considerare la struttura sanitaria in linea con i criteri di appropriatezza.
Vale la pena, infine, sottolineare che nell’ultimo anno l’offerta delle prestazioni specialistiche ambulatoriali ortopediche, con un contributo significativo del Direttore di Struttura Piero Poli e di tutti i suoi collaboratori, si è ampliata ulteriormente con la creazione e l’avvio dell’attività di tre nuovi ambulatori: quelli di chirurgia protesica, per la cura delle malattie metaboliche dell’osso e di traumatologia dello sport.