Ospedale, la Uil alla direzione: “Tante criticità da risolvere”

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L'ospedale Manzoni di Lecco

LECCO – Una situazione“ allarmante e stagnante” in cui sono attualmente gestite le relazioni sindacali all’interno dell’Azienda ospedaliera di Lecco: è quanto riferisce al Uil denunciando criticità organizzative che appesantirebbero il clima “lavorativo” a discapito delle lavoratrici e dei lavoratori della ASST Lecco.

“La problematica della U.O. Nefrologia più volte sollevata ma mai sufficientemente affrontata, oppure la gestione degli Oss della U.O. SOAP, sono a tutt’oggi giacenti – scrive la Uil – Questa ‘latitanza organizzativa’ lascia al loro destino molti dipendenti, facendogli subire una disorganizzazione tale da mettere a rischio anche la sicurezza degli stessi”

Riguardo ai part time temporanei il sindacato evidenza che “non c’è sufficiente attenzione, da parte della ASST, a chi deve giornalmente affrontare problematiche come l’assistenza di familiari con patologie gravi e/o disabili. Attualmente – prosegue la Uil – nessuna risposta dalla Direzione Generale Strategica, per l’attribuzione di ulteriori part time, e posti di lavoro con orari agevolati, riguardante la questione inerente al “sostegno all’assistenza di familiari con patologie gravi e/o disabili”. E poi si parla degli imboscati della P.A. Si rappresenta al Direttore Generale, come mai un’Azienda, come la ASST di Lecco che consta oltre 3.400 dipendenti, può destinare a bando, per tale ‘sostegno’, solamente due posti a part time, uno a Lecco e uno a Merate. Crediamo purtroppo che il numero di chi è in uno stato di fragilità sia molto più alto!”

Poi c’è la questione dei precari per i quali la Uil Fpl del Lario ha chiesto un processo di progressiva stabilizzazione del personale a tempo determinato, sia del Comparto, sia riguardo ai Dirigenti Medici e SPTA, “in ossequio della normativa nazionale, e dell’accordo sottoscritto tra Sindacato e Governo e l’applicazione pedissequa della DGR 5113/2016 Regione Lombardia”.

Infine i parcheggi: “Viene evidenziata da mesi la criticità dei lavoratori nel trovare posti auto liberi, per la concentrazione anche di personale “periferico” affluito a seguito della legge regionale di riordino, difatti la stessa cagiona, presso il parcheggio del plesso ospedaliero del Manzoni, notevoli difficoltà. A tutt’oggi è lontana una possibile celere soluzione”.
Riguardo a queste istanze, dice la Uil, “l’azienda prende come tempo minimo di risposta, dai 30 ai 40 gg, mentre le risposte, alle nostre mille domande, rimangono incomprensibilmente non eseguite e non vengono affrontate con dovizia e responsabilità. Figuriamoci ai poveri dipendenti che hanno problemi di salute o di assistenza, quanto tempo fanno perdere queste tempistiche”.