LECCO – Ottime performance della struttura di Ostetricia e Ginecologia di Lecco in fatto di primi parti con taglio cesareo. Questo è quanto emerso dal Piano Nazionale Esiti (PNE) , sviluppato da AGENAS , l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari, per conto del Ministero della Salute.
Il documento ha l’obiettivo , ogni anno, di fornire valutazioni comparative di efficacia, sicurezza, efficienza e qualità delle cure prodotte nell’ambito del Servizio Sanitario.
I valori di riferimento sono quelli del Regolamento del Ministero che, a proposito degli standard qualitativi e quantitativi dell’assistenza ospedaliera, fissa al 25% la quota massima di cesarei primari per le maternità con più di 1.000 parti e al 15% per le maternità con meno di 1.000 parti.
Ebbene, secondo i dati AGERNAS, l’Ospedale di Lecco (quest’anno, 1600 parti circa), con il 7,38% di cesarei ha realizzato nel 2014 il terzo miglior esito, a livello nazionale, dopo quello ottenuto dall’Ospedale di Carate (con il 5,2%) e dall’Ospedale di Palmanova, in Friuli (con il 6,6%). Questi ultimi due centri , tuttavia, non hanno – come il Manzoni – una Terapia Intensiva Neonatale, struttura che potrebbe favorire valori più alti.
Un ulteriore dato AGENAS, altrettanto lusinghiero per l’attività di Ginecologia di via dell’Eremo, riguarda gli interventi per tumore maligno dell’utero. Sul territorio dell’ASL di Lecco, il 61% delle pazienti ha scelto, per farsi operare, l’Ospedale di Lecco. L’unità operativa diretta da Antonio Pellegrino ha effettuato complessivamente 104 interventi di ginecologia oncologica all’utero, di cui soltanto 43 su donne provenienti dal lecchese ; oltre 60 arrivano, dunque, da fuori provincia. Questi numeri attestano quello di Lecco come uno dei primi quattro centri di riferimento lombardi.