Scuola di Rossino. I genitori scrivono a Provveditore e Prefetto

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CALOLZIOCORTE – Dopo i botta e risposta tra le parti politiche e amministrative sull’ormai ben nota vicenda che vede coinvolta la scuola elementare di Rossino, frazione di Calolziocorte, a rischio chiusura, ecco levarsi la voce dei genitori attraverso l’apposito Comitato.

I genitori hanno voluto far sentire la loro voce, scrivendo al Prefetto di Lecco, al Provveditore di Lecco Tiziano Secchi e in copia conoscenza al sindaco Cesare Valsecchi, all’assessore Wilna De Flumeri, al dirigente scolastico Walter Valsecchi e all’Ufficio Regionale Scolastico. Lo hanno fatto attraverso una lunga missiva, che riportiamo di seguito integralmente, nella quale il Comitato esprime tutta la sua preoccupazione sulla sorte della scuola di Rossino e scongiurano la sua chiusura.

Il Comitato dei genitori lamenta, in primis, l’atteggiamento dell’assessore De’ Flumeri in occasione dell’ultima assemblea datata 12 gennaio con gli stessi genitori, sottolineando: “l’assessore ci ha addirittura presentato una proposta di chiusura della scuola senza neanche tentare di elaborare una proposta di salvataggio, disincentivando anche quest’anno di fatto le preiscrizioni.  Ci sembra assolutamente fuori luogo e sconcertante presentare la chiusura di una scuola, con queste premesse, contro il volere di un’intera comunità, volere supportato da una petizione del 2011 che ha raccolto, nel solo nostro territorio collinare, circa 800 firme”.

Il Comitato conclude il lungo intervento esprimendo in modo forte e chiaro la propria posizione e la propria volontà di non mollare in quella che sembra sia ormai diventato un vero e propri braccio di ferro: “Il futuro di una comunità – spiegano i genitori – riteniamo non possa essere deciso da un’amministrazione contro la volontà della comunità stessa. Noi non ci stiamo e siamo pronti a tutto pur di mantenere viva la Nostra Scuola, pur di mantenere viva la nostra Comunità, per il bene e per il futuro dei Nostri Figli”.

Segue il comunicato stampa integrale diramato dal Comitato dei Genitori

“Con la presente vorremmo porre alla Vostra attenzione la grave e preoccupante problematica che sta colpendo la Scuola Primaria di Rossino e le forti preoccupazioni, che si stanno addirittura trasformando in profonda sfiducia nelle istituzioni, non soltanto da parte dei genitori che gravitano intorno alla scuola, ma dell’intera comunità delle frazioni collinari di Calolziocorte.

Il Comitato Genitori Scuola Primaria di Rossino nacque nel 2011, quando già si paventava fortemente la chiusura del plesso scolastico, ma sino ad ora, grazie al lavoro e alla disponibilità della Direzione Scolastica, degli insegnanti, dei genitori, e dell’amministrazione comunale, la scuola è restata in vita sapendo trasformare una situazione di difficoltà in un’opportunità, elaborando ed erogando dei percorsi formativi d’eccellenza. Questo non lo sosteniamo solo noi genitori, ma lo dimostra la volontà dell’Università Bicocca di Milano di supportare il Progetto didattico elaborato quest’anno “Paesaggi-Passaggi” e la volontà di proseguire un percorso di collaborazione con la nostra scuola con un accordo di programma; oltre che l’interessamento alla nostra scuola, ed in particolare ai progetti didattici da noi elaborati, da parte dell’Ufficio Regionale Scolastico, che ha addirittura sollecitato l’invio di materiale a supporto della richiesta di inserire la partecipazione della Scuola di Rossino all’Expo 2015.

Pur consapevoli che il Governo sta tagliando risorse su ogni capitolo di spesa, compreso quello relativo all’istruzione, siamo riusciti ad ottenere dal Provveditore, con il quale abbiamo avuto un recente colloquio, ripetute rassicurazioni sul prossimo anno scolastico, per quanto di sua competenza, dimostrando grande sensibilità e comprensione delle esigenze e della volontà della nostra comunità, ubicata in un territorio collinare disagiato, dimostrando inoltre, al contrario di altri, di non considerare i nostri figli solo dei numeri. Rassicurazioni in particolar modo sulle classi già esistenti, mentre per la classe prima, che sarà comunque di 15 alunni, sarà necessario recuperare risorse dall’organico di fatto, e anche per questo è stato garantito un impegno positivo in tal senso. Di contro, mentre le preiscrizioni sono iniziate, l’amministrazione comunale e il Dirigente Scolastico non ci danno garanzie, anzi, l’assessore all’istruzione Dé Flumeri, durante una riunione con tutti i genitori del plesso, convocata per il giorno 12 u.s., ci ha addirittura presentato una proposta di chiusura della scuola senza neanche tentare di elaborare una proposta di salvataggio, disincentivando anche quest’anno di fatto le preiscrizioni. E’ indubbio infatti che questo continuo clima di incertezza ha contribuito in modo determinante negli ultimi anni al processo di riduzione delle iscrizioni.

Ci sembra assolutamente fuori luogo e sconcertante presentare la chiusura di una scuola, con queste premesse, contro il volere di un’intera comunità, volere supportato da una petizione del 2011 che ha raccolto, nel solo nostro territorio collinare, circa 800 firme; voler chiudere una scuola sulla quale gravitano frazioni montane che si trovano ad un’altezza tra i 500 e i 700 metri di altitudine, per un bacino complessivo di circa 2500 abitanti; non comprendere che la scuola crea aggregazione, identità tra gli alunni che la frequentano, elementi essenziali per garantire la vita stessa ed il futuro delle frazioni, dell’oratorio, delle associazioni sportive e non locali, delle attività commerciali ancora esistenti; non capire che la presenza di una scuola, unico presidio pubblico locale, delineandone la sua stabilità nel tempo, è il primo elemento per attrarre una famiglia ad insediarsi in frazioni già disagiate rispetto il centro città per minori servizi, conformazione del territorio, stili di vita, ecc…; il non comprendere che l’attenzione di un’amministrazione comunale dovrebbe essere rivolta alla ripopolazione delle frazioni montane per una serie di motivi, tra i quali garantire la conservazione del territorio, altrimenti abbandonato, con conseguenti pericoli per chi vi abita o vi transita.

E’ per questo che chiamiamo in causa Lei sig. Provveditore, e le Autorità Prefettizie, in quanto rappresentanti del Governo sul nostro territorio. Il futuro di una comunità riteniamo non possa essere deciso da un’amministrazione contro la volontà della comunità stessa. Noi non ci stiamo e siamo pronti a tutto pur di mantenere viva la Nostra Scuola, pur di mantenere viva la nostra Comunità, per il bene e per il futuro dei Nostri Figli.

Il fatto più sconsolante in tutta questa vicenda? Che proprio parte delle strutture scolastiche e amministrative che dovrebbero proteggere i nostri figli, li considerano unicamente numeri, e piuttosto che elaborare soluzioni per tutelare tutte le realtà scolastiche esistenti, alimentano attriti tra i vari plessi, creando “lotte tra poveri”, non comprendendo che la chiusura di una scuola è un’enorme perdita per tutti e rappresenta una sconfitta per l’intero territorio.

Confidando in una Vostra certa comprensione ed in un Vostro intervento per scongiurare definitivamente il rischio chiusura della Scuola Primaria di Rossino, o parte di essa, restiamo in attesa di un gentile riscontro”.

Il Comitato Genitori
Scuola Primaria di Rossino

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