Tre lecchesi sul podio del premio di laurea Zordan

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L’AQUILA – Giunto alla sua terza edizione, il premio di laurea intitolato al prof. Luigi Zordan, organizzato dall’Università dell’Aquila, vede un progetto lecchese posizionarsi sul terzo gradino del podio.

Elisabetta Azzolini, Elisa Beretta e Fabiola Cerri, laureate in Ingegneria Edile- Architettura, hanno infatti riscosso grande successo guadagnandosi il terzo posto tra numerosi lavori di tesi presentati.

Il lavoro di tesi, intitolato Unità d’emergenza termoriflettenti: progetto di un sistema a base di ponteggi per l’edilizia, si è concentrato sullo studio di una struttura abitativa temporanea da utilizzare in situazioni di emergenza. Le studentesse, seguite dal prof. Marco Imperadori, hanno sviluppato un sistema costruttivo sperimentale che fosse adattabile, flessibile e capace di integrarsi e modificarsi in base alle richieste.

La soluzione, costruttivamente semplice è stata pensata per essere realizzata “fai da te” dalle popolazioni locali, utilizzando tecnologie semplici e reperibili in loco con materiali utilizzabili nuovamente al termine del loro uso.

Il premio, destinato a tesi di laurea in Ingegneria Edile-Architettura discusse nel biennio 2011-2012, cui venga riconosciuta l’originalità rispetto al tema “Progetto e costruzione dell’architettura”,

intende valorizzare giovani laureati meritevoli al fine di inserirli in un circuito professionale internazionale di alto profilo nonché attivare nuove sinergie con le istituzioni pubbliche e private cui fanno capo i soggetti ospitanti e del territorio.

Il Premio consiste in uno stage della durata di sei mesi presso lo studio Diener&Diener con sede a Basilea e in una somma in denaro, pari a € 2500, che il vincitore potrà impiegare a parziale copertura delle spese.

La giuria ha premiato il progetto lecchese con una targa di riconoscimento, sottolineando “l’alto valore innovativo delle soluzioni tecnologiche utilizzate e l’originalità dei materiali utilizzati”. In particolare è stato apprezzato anche il valore sociale del lavoro di tesi e l’attualità dei temi proposti.


Breve abstract

Lo studio del lavoro di tesi ha sviluppato un manufatto abitativo temporaneo da utilizzare in situazioni di emergenza sviluppando un sistema costruttivo sperimentale adattabile e flessibile; costruttivamente semplice; basato su tecnologie reperibili in loco e materiali reimpiegabili al termine del loro utilizzo.

Il telaio strutturale è costituito da elementi standard comunemente impiegati per la realizzazione di ponteggi metallici e controventato da pannelli di OSB.

La modularità strutturale consente una disposizione interna adattabile in funzione delle esigenze specifiche fornendo una cubatura base quattro volte superiore quella di un container.

Tramite lo studio urbanistico si è posta attenzione all’ombreggiamento relativo tra i diversi edifici, alla creazione di spazi privati e di spazi di comune aggregazione, alla localizzazione di spazi verdi tra l’edificato e strade di accesso, al fine di garantire un reale tessuto urbano nel nuovo abitato.

Per rispondere ai diversi bisogni sono state progettate quattro diverse tipologie di unità abitative, predisponendo un ambiente interno variabile per un minimo di due ad un massimo di otto persone. Sono state inoltre previste unità collettive in cui insediare i servizi pubblici: ambienti scolastici, di aggregazione e primo soccorso.