L’impianto verrebbe alimentato dall’energia già prodotta in eccesso dalla centrale a biomassa
Il comune è chiamato a valutare la proposta per poi esprimere un parere
CALOLZIOCORTE – Già al momento della realizzazione dell’impianto a biomassa di Sime Energia, effettuato per rendere la Cartiera dell’Adda autosufficiente dal punto di vista energetico, era stata prospettata la possibilità di sfruttare l’energia prodotta in eccesso (che attualmente viene dispersa) per un eventuale progetto di teleriscaldamento.
Per alcuni anni è rimasta solo una possibilità, ma adesso c’è un interessamento, tanto che in comune è approdata la proposta di project financing di un gestore che intende realizzare a Calolziocorte un impianto di teleriscaldamento.
Un argomento che ha catalizzato l’attenzione anche per via delle varie vicissitudini del progetto di teleriscaldamento legato al termovalorizzatore di Valmadrera. E’ bene però chiarire che le due questioni sono assolutamente distinte e molto diverse nel concreto: se nel caso dell’impianto di Valmadrera il teleriscaldamento è “a servizio” del forno, a Calolzio è si tratta di utilizzare energia che già viene prodotta dalla centrale a biomassa ma non viene sfruttata (cascame energetico).
La questione è stata toccata a margine della commissione di ieri, si tratta di un project financing con un’azienda leader del settore che si è detta disposta a realizzare l’impianto di teleriscaldamento utilizzando energia che attualmente viene dispersa.
Dal punto di vista pratico si tratterebbe di costruire una rete di tubazioni per portare acqua calda nelle case dei cittadini che, eventualmente, decideranno di “allacciarsi”. L’iniziativa privata ha comunque bisogno del consenso del comune che formerà una sorta di commissione per valutare la proposta e quindi dare un parere. Il tema approderà in consiglio il prossimo 7 giugno.