Accoglienza migranti: bando per 400 posti. Si vuole scongiurare il grande “hub”

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La tendopoli allestita al Bione nel 2015 in piena emergenza migranti

L’incontro tra prefetto, amministrazioni comunali e provincia sull’emergenza migranti

Pubblicata un bando per abitazioni singole o centri collettivi per 400 persone. Agostoni: “Proseguiamo con l’accoglienza diffusa, finché i numeri ce lo consentiranno”

 

LECCO –Un nuovo bando per la ricerca di alloggi e strutture dove poter ospitare i migranti in arrivo sul territorio: è quanto ha pubblicato oggi la Prefettura di Lecco al termine della riunione che si è svolta in mattinata tra istituzioni locali per capire come affrontare la nuova emergenza immigrazione e i suoi risvolti nella nostra provincia.

La manifestazione di interesse resa nota dalla Prefettura punta alla ricerca di singoli appartamenti o strutture per centri di accoglienza collettivi con capienza fino a 50 posti, per un’esigenza stimata complessivamente di 400 persone. 

La riunione arriva dopo l’appello, nei giorni scorsi, del prefetto Sergio Pomponio a comuni e associazioni affinché si trovino ulteriori alloggi per sopperire al bisogno di collocare gli ulteriori arrivi di migranti previsti nel lecchese. Al momento si parla per certo di almeno duecento persone in arrivo nei prossimi giorni che si andranno a sommare alle cinquecento già nelle strutture di accoglienza della provincia.

“Per quanto possibile, cercheremo di trasferire alcuni ospiti dei centri di accoglienza collettivi al sistema SAI di accoglienza diffusa nei comuni – spiega Guido Agostoni, presidente dell’Ambito di Lecco che rappresenta le amministrazioni comunali – Stiamo cercando di individuare altre soluzioni nei comuni, ci sono delle interlocuzioni in corso”.

Trovare ulteriori alloggi sarà fondamentale per evitare l’apertura di grossi centri di accoglienza, scelta che la Prefettura potrebbe attuare se non ci fossero alternative:

“Per quanto possibile andremo avanti con l’accoglienza diffusa – aggiunge Agostoni – Se i numeri di arrivi persisteranno, però, bisognerà cominciare a pensare anche strutture collettive, magari non grandi, ma di medie dimensioni”.

Il bando pubblicato della Prefettura va già in quella direzione ma nessuno vorrebbe ripetere l’esperienza della tendopoli al Bione o del Ferrhotel: “Siamo tutti d’accordo che sia necessario evitare le grandi concentrazioni – rimarca l’assessore Emanuele Manzoni, assessore ai servizi sociali del Comune di Lecco – Cosa potrà accadere, però, non dipenderà solo dal territorio. Il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza e può mettere in campo anche misure straordinarie”.

“I Comuni hanno dato in questi anni, in ultimo con l’ospitalità ad ucraini, le risorse sono limitate e proprio per questo ora è difficile trovare ulteriori alloggi. Le amministrazioni comunali vogliono essere messe in condizione di accogliere – prosegue Manzoni – Il Governo sembra però andare nella direzione opposta: l’accoglienza diffusa è stata resa sempre più difficile dal decreto Salvini e ora si vuole eliminare la protezione speciale e significa creare irregolarità, rendere impossibile alle persone avere un lavoro, un’abitazione. L’irregolarità crea insicurezza”.