Ruolo sempre più prezioso in una società che invecchia a ritmi vertiginosi
La Fnp Pensionati Cisl forma i suoi sportellisti così che possano fornire ascolto e supporto
LECCO – “Prendersi cura di chi cura, riflessioni sul benessere del caregiver familiare” è il titolo dell’incontro formativo che si è tenuto nei giorni scorsi al Palataurus di Lecco e che ha coinvolto i volontari degli sportelli sociali e previdenziali e le componenti del coordinamento politiche di genere dei Pensionati Cisl Monza Brianza Lecco.
L’obiettivo? Fornire agli operatori che ogni giorno incontrano i caregiver famigliari gli
strumenti necessari per supportare il loro ruolo, sempre più prezioso in una società che invecchia a ritmi vertiginosi e che fanno risparmiare miliardi di euro al sistema sanitario
nazionale. Si stima che in Italia il lavoro dei caregiver, gratuito e costante, abbia un valore
economico tra il 2,5 e il 3% del Pil.
Secondo i numeri forniti durante l’incontro dalla dott.ssa Stefania Bolis di Ats Brianza, nel nostro territorio le persone affiancate dai caregiver sono oltre 62.000. “E’ un compito gravoso – ha commentato la dottoressa – che si ripercuote sull’intero gruppo familiare, poiché richiede una riorganizzazione dei tempi di vita, delle risorse umane ed economiche di tutti i membri della famiglia ma senza di loro il sistema sanitario andrebbe in tilt. Un ruolo prezioso tanto che Ats Brianza si è dotata di uno strumento finalizzato al supporto dei caregiver: il portale www.assistereinfamiglia.org”.

Il sito internet costituisce una guida completa ai Servizi del sistema sociosanitario della Brianza e, nel contempo, approfondisce le principali patologie invalidanti e fornisce consigli utili a gestire il quotidiano.
Il dottor Alberto Longhi, psicoterapeuta della Rsa La Madonnina di Vendrogno ha focalizzato il suo intervento sulla situazione dei malati di demenza e sul carico di sofferenza dei loro caregiver familiari. “Entrambi vivono l’esperienza di una perdita di identità, poiché
ciò che si frantuma è la relazione – ha spiegato Longhi -. Tale esperienza può essere devastante e determinare il cosiddetto “burnout” cioè la perdita del proprio equilibrio emotivo e psicologico a causa dello stress. Altrettanto difficile è accettare di essere impotenti e inadeguati di fronte al progredire della malattia è molto difficile”.
Alberto Calori dell’associazione “Felicemente segui l’onda alzheimer” di Carate Brianza, e Fabio Crimella coordinatore di “Laser”, centro diurno per anziani, hanno raccontato ciò che le rispettive associazioni fanno nel territorio di appartenenza per agevolare una cultura di accoglienza e inclusione dei malati di demenza che favorisca lo sviluppo di reti di supporto.

“Le riflessioni portate dagli esperti – ha spiegato Caterina Valsecchi, Segretaria Fnp Cisl Monza Brianza Lecco – ci hanno permesso di comprendere che quando queste persone arrivano ai nostri sportelli non hanno solo bisogno di un aiuto operativo nello svolgere le pratiche necessarie per il loro assistito ma hanno anche e soprattutto bisogno di scaricare emozioni e fatiche. I nostri operatori hanno potuto comprendere come possono essere di sostegno ai caregiver oltre che per le pratiche anche con l’ascolto del bagaglio emotivo che il caregiver si porta dietro”.

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