Da gennaio a settembre oltre 4.200 pernottamenti nel rifugio notturno
Gualzetti: “Diseguaglianze e difficoltà crescenti per tutti ma i primi a pagare sono gli ultimi, i già esclusi”
LECCO – 140 persone accolte, 4.233 pernottamenti: sono i numeri relativi ai primi nove mesi di attività del Rifugio Notturno della Casa della Caritas di Lecco, aperto nel dicembre 2022.
Numeri importanti e destinati a crescere come spiega Luciano Gualzetti, responsabile della Caritas Ambrosiana che abbiamo incontrato presso la Casa della Carità, nata dalla ristrutturazione dell’immobile Centro Paolo VI. Qui i diversi servizi già esistenti, come il Centro di Ascolto, la mensa dei poveri, il servizio docce e il guardaroba si sono integrati con nuove proposte, tra le quali il rifugio notturno, un emporio della Solidarietà per la distribuzione di beni alimentari, due appartamenti per famiglie, e ancora spazi per incontri di operatori, volontari, cittadini, gruppi giovanili, un ambulatorio medico.
Una realtà che si adopera per offrire risposte concrete ai bisogni dei cittadini più fragili e bisognosi con il supporto di oltre 200 volontari che quotidianamente si adoperano all’accoglienza e all’assistenza.
“I numeri fin qui raccolti dimostrano condizioni oggettive: come società stiamo vivendo una sempre maggiore diseguaglianza, a cui si aggiungono difficoltà crescenti per famiglie e anche tra i ragazzi. E’ una situazione, quest’ultima, consegnata dalla pandemia, e dobbiamo affrontarla – ha spiegato Luciano Gualzetti – le tensioni ricadono su tutta la società ma i primi a pagare sono gli ultimi, quelli già fragili ed esclusi”.
La Casa della Carità ha aperto le sue porte a fine 2022 ed era stata inaugurata a febbraio da Mons. Delpini, Arcivescovo di Milano: “L’obiettivo era offrire un servizio integrato su diversi fronti – ha detto Gualzetti – penso di poter dire che sta funzionando bene anche se è il vero successo per noi sarebbe quello di non avere più richieste”.
30 i posti letto messi a disposizione dal rifugio notturno che nei primi sei mesi del 2023 ha ospitato 2.558 pernottamenti (725 italiani e 1.833 stranieri). L’ospite più giovane aveva 18 anni e il più anziano 78. In appena due mesi, dal 1° luglio al 30 settembre, i pernottamenti sono stati 1.675 (434 italiani e 1.241 stranieri), di cui 364 di migranti: “La Prefettura ci ha chiesto un aiuto per ospitare queste persone, abbiamo dato disponibilità anche se spesso siamo pieni – ha detto Gualzetti – questi ragazzi di solito restano circa una decina di giorni per venire poi spostati in altri centri di accoglienza”.
“Alla mattina gli ospiti escono, alcuni di loro tornano per pranzo: a mezzogiorno abbiamo in media 50 persone, mentre la sera di solito cena presso la struttura solo chi vi pernotta, 20-30 persone circa – ha continuato Gualzetti – all’interno vigono regole ben chiare che invitiamo tutti a rispettare: ciò che deve essere chiaro a chi si rivolge alla Casa della Carità è che la porta è aperta, ma che deve anche esserci lo stimolo a superare questa situazione di difficoltà. Ci sono persone che vivono qui da inizio anno, alcune hanno trovato un lavoro anche grazie al nostro aiuto e sono riuscite a riprendersi in mano la propria vita”.
Presso la struttura, infatti, vengono offerte consulenze e prestazioni professionali di vario genere e si organizzano incontri con i servizi territoriali: le consulenze effettuate dall’inizio dell’anno sono state 41. “Ci sono delle storie personali che per diversi motivi non permettono di mantenere un lavoro – ha commentato Gualzetti – noi offriamo un aiuto temporaneo mirato a fare ripartire la persona: ci sarà sempre quello che viene e non riesce a farcela, ma l’aiuto lo avrà. Una scadenza c’è, ma nella nostra logica è una scadenza che vuole essere un’opportunità”.
Lo scorso 14 febbraio presso la Casa della Carità ha aperto anche un ambulatorio medico: “Dobbiamo ringraziare i medici che si sono offerti di prestare servizio, 14 in totale – ha detto Gualzetti – dall’apertura a fine maggio hanno svolto 85 giorni di presenza per un totale di più di 200 ore, 48 visite effettuate e 18 pazienti visitati”.
Anche l’Emporio della Solidarietà è una ‘novità’ offerta dalla struttura per aiutare le famiglie in difficoltà economica: in pratica si tratta di un piccolo negozio dove gli utenti, tramite una tessera punti, possono acquistare prodotti alimentare e per l’igiene personale e cura della casa: “L’idea della tessera ci sembrava potesse andare più incontro alle effettive esigenze delle persone – ha spiegato Gualzetti – contiene 50 punti, circa 40 euro al mese a cui si aggiungono 5 euro per ogni componente del nucleo familiare. Con questa tessera le famiglie possono recarsi all’Emporio tre mattine a settimana e fare la spesa”. Dall’apertura, 15 marzo, al 1° giugno, gli utenti sono stati 94 nuclei familiari di cui 25 single, e 69 famiglie, in prevalenza straniere. “Stiamo valutando una revisione – ha detto Gualzetti – le richieste aumentano, magari potremmo alzare i punti sulla tessera. A questo proposito ricordo che è possibile fare delle donazioni, ci sono anche tante imprese che ci sostengono e che ringrazio”.
Per quanto riguarda infine i servizi alla persona nei primi cinque mesi del 2023 gli utenti totali del servizio guardaroba sono stati 272 (129 famiglie), 3.410 i capi donati. 26 gli utenti del deposito bagagli e 221 quelli del servizio docce.
Ora lo sguardo è rivolto verso un potenziamento diurno della Casa della Carità: “L’idea sarebbe riuscire ad avviare un centro diurno, pensato come spazio per i senza dimora ma anche per gli anziani soli. La solitudine è un’altra povertà – ha sottolineato Gualzetti – dobbiamo offrire spazi di aggregazione. A Milano abbiamo sperimentato questo centro diurno presso il refettorio ambrosiano, è stato un successo, stiamo studiando la formula per avviarlo anche a Lecco. Possiamo contare sull’aiuto di tanti volontari, ogni giorno come Caritas riceviamo richieste, qui possono prestare supporto anche i ragazzi del Servizio Civile: uno spazio educativo potente, volto ad aiutare chi ne ha bisogno” ha concluso.