Disagio psicologico nei giovani: in crescita i numeri dello sportello #quindiciventiquattro

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disagio giovanile pixabay

Sono 238 i ragazzi tra i 15 e i 24 anni ad essersi rivolti allo sportello nel 2023. La coordinatrice Macchi: “L’82% presenta disturbi emotivi comuni”

Si progetta l’ampliamento del servizio per la fascia 11-14

LECCO – 238 contatti, 158 ragazzi in carico, di cui 93 nuovi ingressi. Sono gli importanti numeri registrati nel 2023 dallo Sportello #quindiciventiquattro, servizio nato nel 2018 grazie alla collaborazione tra il Comune e Asst Lecco. Uno spazio clinico, con sede al Centro Civico Sandro Pertini di Germanedo, di fianco all’Informagiovani, dedicato ai giovani dai 15 ai 24 anni che si occupa di accogliere, valutare ed eventualmente trattare situazioni di disagio psicologico o di rischio di sviluppo di psicopatologia.

A dare i numeri dell’attività dello scorso anno dello sportello di Lecco (uno è attivo anche a Merate, ndr) è stata la coordinatrice Francesca Macchi nel corso della commissione congiunta III e IV che si è svolta giovedì scorso in Comune a Lecco. “Da 2018, anno in cui è stato attivato lo sportello, i numeri sono in crescita – ha fatto sapere – l’unica eccezione è stato il 2020, l’anno della pandemia, in cui i contatti sono naturalmente diminuiti, salvo poi riesplodere gli anni successivi: 215 richieste nel 2021, 239 nel 2022 e 238 nel 2023. Dei 238 contatti avuti, abbiamo preso in carico 158 ragazzi, di cui 123 donne: 93 sono stati nuovi accessi mentre 65 erano giovani che già fruivano dello sportello”.

Nella maggior parte dei casi (82%), ha spiegato la referente, i ragazzi che si rivolgono al #quindiciventiquattro presentano un quadro diagnostico compatibile con un disturbo emotivo comune: “Vuol dire che la situazione non è grave, solitamente sono disturbi causati da eventi o situazioni particolari – ha detto Macchi – non a caso il picco delle richieste è in inverno, durante la scuola, ambiente dove spesso si sviluppano e alimentano le ‘ansie’ dei giovani. Gli interventi sono solitamente brevi e focali, permettono quindi di mantenere in equilibrio dimissioni e nuovi ingressi: nel 2023 88 sono stati i giovani dimessi e 52 quelli rimasti in carico. Dei ragazzi presi in carico solo 10 hanno avuto bisogno di passare ad un servizio specialistico. Ci tengo a precisare che il passaggio in cura è sempre accompagnato, l’equipe che lavora allo sportello fa parte dei servizi specialistici, dunque il contatto è diretto: i ragazzi non vengono mai abbandonati a sé stessi”.

“Come Asst di Lecco abbiamo avviato anche la cosiddetta valutazione routinaria di esito, ovvero una procedura che consente di valutare se il paziente effettua un cambiamento significativo dopo la terapia psicologica. Dei 191 adolescenti che sono transitati dal #quindiventiquattro il 70% aveva un livello di disagio di media o altra gravità, per dirla in termini più immediati, stava male, e solo il 30% non aveva un punteggio clinico. Il 78% di loro ha avuto un cambiamento significativo con la terapia, la sofferenza si è abbassata”. Importante anche la ‘dimensione dell’effetto’ (in statistica Effect Size) del servizio, che nella valutazione ha conquistato il punteggio di 1.3, vale a dire molto efficace: “E’ un dato che ci rende fieri e che ci da il riscontro più prezioso: non solo il servizio si è identificato ma è stato identificato, chi vi si rivolge è nel posto giusto”.

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Alessandra Durante

Numeri e dati che, come precisato dall’assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Lecco Alessandra Durante, servono per ‘direzionare’ le progettualità e le scelte dell’amministrazione in questo campo sensibile. “Lo sportello #quindiciventiquattro è uno dei servizi a maggior valore e che riceve i riscontri più positivi da parte dei ragazzi – ha spiegato – credo che i punti di forza siano l’integrazione sociosanitaria alla base del servizio e la location scelta, fuori dalle strutture sanitarie e ospedaliere che potrebbero costituire un ostacolo al ragazzo che decide di rivolgersi ad uno specialista per esternare un disagio”. Per il futuro, annunciata la volontà di estendere il servizio alla fascia di età più giovane, 11-14 anni: “I numeri dello sportello ci dicono che quanto più precocemente si intercettano le situazioni di fatica tanto più si può evitare si trasformino in disagio o disturbi più gravi – ha detto Durante – ecco perché stiamo ragionando sulla possibilità di estendere l’attività dello sportello anche ad una fascia ancora più giovane”. L’altro aspetto è quello del coinvolgimento delle figure adulte di riferimento, non solo genitori ma anche, ad esempio, gli insegnanti: “Dall’autunno partiranno dei percorsi informativi dedicati a queste figure, che non devono sostituirsi ai professionisti ma che, con le giuste competenze, possono costituire un importante aiuto e supporto ai ragazzi”.