Da due anni i ragazzi dell’associazione si occupano di manutenzione dei sentieri, l’obiettivo è la promozione dell’escursionismo in bici sul territorio
Idee a confronto nel corso della serata pubblica a Palazzo Paure: “La bici sui sentieri è spesso vista come un problema ma con le giuste regole e il rispetto reciproco si può convivere”
LECCO – Escursionisti e biciclette possono convivere sui sentieri: ne sono convinti i ragazzi dell’Asd North N Line che venerdì sera a Palazzo Paure hanno organizzato una serata per presentare l’attività di trail building (letteralmente costruzione di tracciati/sentieri) e di ‘lancio’ dell’escursionismo a due ruote sul nostro territorio.
L’incontro, al quale hanno preso parte anche l’assessore all’Attrattività Territoriale Giovanni Cattaneo e i membri delle associazioni (su tutte il Cai) che collaborano con i giovani di North N Line, è stato occasione di confrontarsi sul tema del turismo sportivo con particolare attenzione a un mondo della mountain bike in forte espansione.
Il modello a cui guardano i giovani dell’associazione è quello già ben consolidato in località come Finale Ligure o Arco di Trento: “In un territorio ricco e bellissimo come il nostro – ha detto Gregorio Lanfranchi, fondatore di North N Line insieme agli amici Maurizio Rossi e Lorenzo Valsecchi – vorremmo riuscire a inserire anche la bici nella già ampia offerta del turismo sportivo. La nostra zona è frequentata da tantissimi stranieri, ma non solo, che viaggiano portandosi dietro la bicicletta, sarebbe bello che anche passando da Lecco riuscissero a scaricarla dall’auto e ad usarla”.
L’offerta, come spiegano, non manca: dal monte di Brianza (San Genesio) all’Alto Lago, il territorio lecchese offre tantissime opportunità agli amanti delle due ruote in montagna. Un tesoro ancora parzialmente ‘sommerso’ che Gregorio, Maurizio e Lorenzo, aiutati da tanti volontari e supportati da enti e associazioni, stanno cercando di riportare a galla, impegnandosi in prima persona nella pulizia e manutenzione dei sentieri.
“Abbiamo iniziato con costanza nel periodo pre pandemia – hanno spiegato i ragazzi – poi il Covid ha fermato tutto anche se ci ha offerto il tempo per progettare meglio il nostro intento. Purtroppo la bici viene spesso vista come un problema sui sentieri, perché intralcia gli escursionisti. Noi vogliamo dimostrare il contrario: trekking e mountain cycling possono convivere, naturalmente nel rispetto reciproco. Come? Occupandoci in primo luogo dei sentieri, la nostra ricchezza”.
Negli ultimi due anni, i giovani di North N Line hanno sistemato diversi trail: dal Monte Brianza, a Montalbano, dalla Val Boazzo ai Piani Resinelli. “Organizziamo dei Dig Days – hanno spiegato – giornate su base volontaria in cui affianchiamo il trail building, ovvero una parte di lavoro manuale lungo i sentieri per sistemarli e rifarli dove serve, a dei ride, cioè dei giri in mountain bike”. Nella giornata di ieri, sabato, North N Line ha organizzato una Dig’n Ride Day sul Monte San Defendente, sopra Esino Lario. Una quarantina i partecipanti che si sono iscritti: “Ci fa piacere vedere sempre più persone aderire, l’interesse sta crescendo, e siamo per questo convinti di dover spingere in questa direzione, coinvolgendo le amministrazioni comunali, gli enti e le associazioni competenti”.
Il dialogo con le amministrazioni è cominciato durante il Covid per poi svilupparsi: “Abbiamo fatto tanti confronti, la domanda è se questo territorio è pronto ad accogliere la cultura della Mtb, attualmente non lo è ancora – ha dichiarato l’assessore Giovanni Cattaneo – l’obiettivo condiviso è quello di trovare una strada comune, tutti insieme: pubblica amministrazione, associazioni, imprenditori. Il settore è in grande crescita ed è un’innegabile occasione, occorre affrontare diversi ostacoli anche normativi, non definiti, penso banalmente alle contese dei proprietari di terreni dove passano i trail. Qui anche Regione dovrà intervenire con delle leggi più specifiche. Diamo atto a questi ragazzi di aver acceso una scintilla che ha prodotto un fuoco”.
L’opportunità di implementare i sentieri e il turismo per le bici è stata definita dal past president del Cai Lecco Alberto Pirovano ‘un treno da non perdere’: “Le situazioni di conflittualità tra escursionismo a piedi e in bicicletta sono normali, occorre trovare la migliore possibilità di convivenza: le due parti devono essere trasparenti e rispettarsi reciprocamente – ha commentato – per arrivare a questo risultato non ci sono formule matematiche ma il buonsenso, partendo dal presupposto che oggi, luoghi come Finale Ligure e Arco di Trento, storicamente legati all’arrampicata, hanno come prima attrattiva turistica sportiva proprio la Mtb. Cambiamenti come questi vanno seguiti con attenzione e le amministrazioni del nostro territorio devono cavalcare le tendenze, altrimenti il treno è perso e poi diventa troppo tardi. La montagna oggi sta cambiando, nevica sempre meno e la mountain bike è un’alternativa trasversale, non solo estiva. L’indicazione del mercato del turismo a Lecco oggi è chiara: attivo, familiare, sportivo. L’occasione è questa. Ammiro i ragazzi per il lavoro che stanno facendo, hanno ribaltato l’idea che le bici distruggono i sentieri, occupandosi personalmente della loro manutenzione e del loro mantenimento. Occorre sostenerli. Proprio oggi sono usciti due bandi del Cai Centrale da cui potremmo attingere per la manutenzione dei sentieri e ci sono anche gli Emblematici con cui si potrebbe pensare di rispolverare il progetto di sistemazione della Val Boazzo“.
L’altro tema emerso durante il confronto è quello legale: “Oggi sono numerose le denunce fatte da chi cade, infortunandosi, sui sentieri, con conseguenti richieste di risarcimento – ha detto Pirovano – bisogna tenere sempre presente che camminare in montagna non è come camminare sulla strada e la bici sicuramente comporta un rischio maggiore: per evitare che piovano denunce occorre regolamentare meglio la questione, i sentieri e la montagna sono un bene comune che tale deve restare“.
Alla serata era presente anche Edoardo Melchiori, presidente di Imba Italia (International Mountain Bicycling Association), nata nel 2015 e di cui North N Line fa parte. Lo scorso luglio l’associazione lecchese ha vinto il premio del concorso di Imba ‘Take care of your trails’ per il gruppo più attivo, a livello europeo, per il mantenimento dei sentieri e dei trail.
Nel suo intervento, il presidente Melchiori ha presentato brevemente il progetto specifico sulla segnaletica portato avanti da Imba: “La mountain bike sta diventando una pratica sempre più diffusa e praticata, è dunque importante gestire la sicurezza sia di chi va in bici sia degli altri fruitori dei sentieri, stando attenti allo stesso tempo all’impatto ambientale nel creare nuovi sentieri e salvaguardare quelli esistenti, sviluppare il turismo in bicicletta e fare dialogare le comunità di biker con le istituzioni e con l’industria del ciclismo. Imba si occupa di queste cose” ha spiegato Melchiori.
Il progetto di segnaletica è nato in epoca pre-pandemica dalla collaborazione del presidente di Imba Italia e da un collega svizzero, il suo nome è ITRS, International Trail Rating System: “L’obiettivo è fare ordine sulla segnaletica fuori strada creando standard condivisi. Il sistema Itrs si basa su quattro parametri che caratterizzano il trail, ovvero la difficoltà tecnica (Technical Difficulty), l’esposizione (Exposure), il livello fisico richiesto (Endurance) e quanto è remota l’area del percorso (Wilderness). Abbiamo lavorato a un modello di segnaletica il più possibile omogenea e di facile lettura, la legenda che abbiamo sviluppato è allineata con gli altri sistemi esistenti, in Europa e nel mondo”.
La serata, ricca di spunti e riflessioni, si è conclusa con la proiezione del video che i giovani dell’associazione hanno girato per Specialized-Soil Searching, una realtà attiva dal 2018 per fornire aiuto e supporto per i trail di tutto il mondo: “Siamo stati fortunati e hanno messo gli occhi su di noi, scegliendoci come Ambassador – ha detto Lorenzo Valsecchi – ci hanno fornito bici e attrezzature per ripulire i sentieri. Con loro abbiamo anche organizzato un Dig Day lungo il sentiero che dai Piani Resinelli scende verso Abbadia, c’erano due bikers canadesi, quando siamo arrivati a valle hanno detto: ‘Questo è il sentiero più folle e spettacolare che abbiamo mai fatto’. A noi ci si è fermato il cuore dalla gioia e dall’emozione”.
Un aneddoto (solo uno dei tanti), che la dice lunga su quanto l’opportunità concretamente offerta da questi ragazzi potrebbe, anzi dovrebbe, essere colta per rilanciare ancora di più in chiave turistica il nostro territorio.