L’omaggio del Volta al ‘suo’ Don
Tanti i ricordi: “Grazie Don Agostino, sei la nostra guida’
LECCO – “Auguri Don, anche se è arrivato agli 80 anni e la mira nel calciare il pallone non è più quella di un tempo non si preoccupi, è lo spirito che conta!” Sono due studentesse di terza media del Collegio Alessandro Volta a rivolgere gli spiritosi – ma affettuosi – auguri al ‘loro’ Don. Venerdì sera alunni, genitori, docenti, amici e colleghi sacerdoti si sono riuniti nella palestra del Collegio per festeggiare Don Agostino Butturini, 80 anni lo scorso 13 novembre.
La festa a sorpresa
Un vero e proprio emblema al Volta, Don Agostino, storico insegnante ed educatore, parroco di Morterone e fondatore del Gruppo di Alpinismo Condor di Lecco, che negli anni ha saputo raccogliere intorno a sé stima e affetto. L’ennesima testimonianza è stata la folta presenza di amici, venerdì sera, nella palestra del Collegio dove si è tenuta una vera e propria festa a ‘sorpresa’ per dire grazie ad “un grande uomo, una guida, un esempio”.
Lui, nel suo inconfondibile stile ‘senza fronzoli’, è rimasto ‘nascosto’ nella platea allestita per l’occasione, in seconda fila, nonostante sul palco fosse stata portata una delle sue poltrone preferite. “Non amo mettermi in vetrina, preferisco godermi le cose da qui!” ha detto, sorridendo.
Aneddoti e ricordi
Durante la serata, presentata da Gigi Riva, un alternarsi di aneddoti e ricordi raccontati dalle persone che, con Don Agostino, hanno vissuto un vero e proprio percorso di crescita, chi personale, chi professionale. Così le insegnanti non hanno temuto di definirlo “rigoroso e severo”, con quella regola che i bambini dovessero camminare per i corridoi in fila per due e in religioso silenzio, ma anche fantasioso nell’ideare la temuta ‘scala dei voti di Don Agostino’: “Se un compito era fatto approssimativamente, se si scriveva poco o si faceva capire poco attraverso il testo il voto era Abo, Abominevole – ha ricordato con simpatia la prof. Laura Nova – se invece era fatto malissimo c’era Vom, Vomitevole. Don Agostino è stato anche in grado di inventare due voti massimi, Ottimo ed Eccellente. Ancora non mi è chiara la distinzione, ma ricordo che quando i miei figli prendevano eccellente con lui tornavano a casa come se avessero vinto una medaglia”.
L’amore per la montagna
Impossibile poi non ricordare l’altro grande capitolo della vita di Don Agostino, quello dell’alpinismo e dell’arrampicata. Un amore, quello per la montagna, che il sacerdote, nato nel bresciano, scoprì fin dal suo arrivo a Lecco e che, come insegnante, non ha esitato a proporre come strumento formativo per i ragazzi (l’esperienza dei Condor insegna).
A raccontarla sono stati Pietro Corti, Antonio Peccati e Marco ‘Mela’ Corti, che con Don Agostino hanno iniziato ad arrampicare. “Con il Don ci siamo nutriti della bellezza, ci diceva sempre che la montagna non era un fine, ma un mezzo per crescere” ha ricordato Corti. “Don Agostino – ha aggiunto Peccati – ci ha insegnato l’amicizia, ci ha insegnato ad essere uomini, ci ha insegnato che si può stare insieme senza frontiere e, personalmente, mi ha lasciato il ricordo di sognare una nuova via. Grazie a lui sono diventato Guida Alpina e, anche se oggi non la faccio più, mi ha trasmesso la voglia di mettermi a disposizione degli altri”. Infine ‘Mela’, Marco Corti: “Con il Don si andava in campeggio, ricordo quei momenti davvero con felicità. Riusciva a trasmettere il valore della condivisione anche nella scomodità, sono insegnamenti che rimangono per sempre”.
“Dalla montagna si deve scendere”
E’ poi toccato a Don Agostino ricordare il valore della montagna: “So che può sembrare brutto da dire, ma ho sempre ricordato ai miei ragazzi di usarla ma di non attaccarcisi troppo. La vita è più importante e dalla montagna bisogna scendere. E’ bellissima e un’ottima metafora di crescita, di impegno per raggiungere l’obiettivo, ma a ‘terra’ dobbiamo vivere, questo va ricordato”.
Cittadino benemerito
Il prossimo dicembre Don Agostino riceverà la Civica Benemerenza in occasione dei festeggiamenti per il patrono di Lecco, San Nicolò. Alla serata è intervenuto anche il sindaco Virginio Brivio che ha regalato al sacerdote una maglietta con la citazione dei Promessi Sposi ‘Il cuore in pace non lo metterò mai’ e una copia del romanzo manzoniano in dialetto premanese: “Mi associo agli auguri e alla riconoscenza a Don Agostino, una figura che per Lecco ha fatto tanto. Una guida e un grande esempio di educatore e formatore per tanti ragazzi, vicerettore, professore, parroco di Morterone da decenni e padre fondatore dei “Condor Lecco”. Le parole di Renzo Tramaglino “Il cuore in pace non lo metterò mai” (I Promessi Sposi, cap. XXXVI, ndr) ben descrivono la passione, l’impegno e la dedizione a tutto tondo di don Agostino”.
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