200 persone circa hanno risposto all’appello del gruppo nato lo scorso novembre
L’iniziativa lanciata in occasione della Giornata della Memoria: “Non vogliamo e non dobbiamo dimenticare”
LECCO – “Siamo qui oggi, insieme, per dire che noi non vogliamo dimenticare”. A due giorni dalla Giornata della Memoria Le Alborelle, le sardine lecchesi, si sono ‘rituffate’ in piazza per un momento di riflessione sul tema del ricordo. Quasi 200 le persone che hanno raccolto l’appello lanciato dagli organizzatori e che sabato pomeriggio si sono ritrovate in Piazza XX Settembre, in centro città.
Da qui, il corteo si è avviato silenziosamente fino a Piazza Era, nel cuore di Pescarenico, dove si sono svolti tre momenti di riflessione e testimonianza. A tutti i partecipanti era stato richiesto di portare un libro. “Grazie intanto per essere qui – hanno detto gli organizzatori dal palco allestito nella piazzetta – ci ritroviamo in un abbraccio cominciato lo scorso 5 dicembre e questa volta per ‘fare memoria’ di ciò che è stato e di ciò che non deve tornare ad essere”.
Sul palco si sono alternati alcuni interventi: “Prendersi cura della memoria oggi vuol dire tornare a darle linfa vitale, riuscire a fare memoria nella realtà dell’odio e della fretta è un esercizio complesso. Dobbiamo prendere tempo, dare spazio al silenzio, saper ascoltare. Fare memoria vuol dire riconoscere ciò che è stato. Non dobbiamo ignorare, non dobbiamo rimanere indifferenti. Fare memoria oggi significa fare tornare al centro l’essere umano e i suoi diritti, prendersi cura di un fiore che i nostri padri ci hanno lasciato, con pazienza, rispetto e costanza. Solo così costruiremo la libertà, sotto l’ombra di questo bel fiore”.
Presente anche l’Associazione LGBT Renzo e Lucio che ha proposto un intervento sull’omotransfobia e in particolare su cosa vuol dire oggi essere gay. Il terzo momento è stato invece dedicato alla pace.
A conclusione dell’incontro coloro che avevano portato un libro sono stati invitati a lasciare una dedica e a scambiarlo con un’altra ‘sardina’: “Lo strumento principale della memoria sono i libri, abbiamo quindi pensato ad un momento dedicato loro e al bookcrossing, occasione per chi partecipa di fare una nuova lettura e un nuovo simbolico viaggio” hanno concluso gli organizzatori.
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