Lo stadio di Lecco compie cento anni: sabato s’inaugura la targa

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Lo Stadio Rigamonti Ceppi a Lecco
Lo Stadio Rigamonti Ceppi a Lecco

Cento candeline per l’ex Cantarelli oggi “Rigamonti Ceppi” che festeggia un secolo di storia

Sabato pomeriggio sarà svelata la targa commemorativa all’esterno dello stadio

LECCO – Un secolo di storia: tanto è passato dall’inaugurazione del 15 ottobre 1922 dell’allora stadio comunale ‘Cantarelli’, poi intitolato alla memoria di Mario Rigamonti e Mario Ceppi.

A quei tempi il campo sportivo si trovava nel territorio di Castello, ancora comune autonomo e assorbito solo nel 1924 nel futuro comune capoluogo.  Cento anni che saranno festeggiati con diverse iniziative che vedranno unirsi nelle celebrazioni il Comune, la Calcio Lecco e il Panathlon Club. In occasione del compleanno, sabato alle 17 sarà posta una targa commemorativa all’esterno dello stadio in via don Pozzi.

 

L’inaugurazione del 1922

La cerimonia, ricorda il Comune traendo informazioni dall’archivio dello storico Aloisio Bonfanti, avvenne alla presenza delle maggiori autorità, con i sindaci di Lecco e di Castello Giovanni Gilardi e Giovanni Battista Sala. Madrina Carla Ceppi, ventenne figlia di Eugenio Ceppi e sorella maggiore di Mario, che nel 1936 si unirà in matrimonio con Giuseppe Rizza.

Intervennero anche le maestranze dell’impresa del capomastro Martino Todeschini, che avevano eseguito i lavori sul terreno di proprietà della famiglia Ceppi. La sezione Calcio della Canottieri Lecco (costituita ufficialmente con assemblea straordinaria il 22 dicembre 1913, aderendo ad una proposta del socio Vico Signorelli) aveva come responsabile Eugenio Ceppi, nato a Milano il 28 novembre 1869 e venuto a Lecco definitivamente nella primavera del 1912. Il 15 agosto 1904 nasceva, a Castello di Lecco, Mario Ceppi, figlio di Eugenio e di Ebe Prina, coniugati a Milano il 25 maggio 1889.

All’inaugurazione venne disputata l’amichevole di calcio Canottieri Lecco-Ginnastica Gallaratese. Vinsero i blucelesti per 5 reti a 2. Il nuovo impianto sportivo, ampio e moderno, sostituiva l’angusto rettangolo detto della Primavera, dalla trattoria che spalancava i battenti davanti alla caserma Sirtori di via Leonardo da Vinci (attuale sede di uffici della Questura), nell’area retrostante, con ingresso dall’attuale civico 3 di via Leonardo da Vinci (allora via Amilcare Ponchielli), dove c’era un grande portone, vi era un ampio cortile che nei giorni di mercato diveniva deposito di corrieri con carri e cavalli.

Nell’area relativa era stato sagomato, con muro confinante il corso del Caldone ancora scoperto in piazza Mazzini, il primo campo di calcio dei blucelesti della Canottieri nel marzo 1914.

I terreni messi a disposizione in Comune di Castello da Eugenio Ceppi per il nuovo campo sportivo si allungavano nella vasta proprietà agricola che fronteggiava la villa residenziale dei Ceppi, tuttora esistente. La denominazione “Cantarelli” si deve alla località del tumulo con i morti della peste manzoniana, fra i quali vi sarebbe stato l’avvocato Azzeccagarbugli, legale al quale si rivolge Renzo dopo la vicenda di don Rodrigo. La sepoltura sarebbe oggi da indicare nella zona della rotonda stradale fra via Balicco, via XI Febbraio, via Cantarelli, dove si trova anche l’uscita dell’attraversamento viabilistico di Lecco, dal tunnel in direzione nord.

Negli anni Cinquanta e Settanta

La denominazione “Cantarelli” rimarrà sino al 1950, quando, nel maggio dello stesso anno, un anno dopo la tragedia aerea del grande Torino, a Superga, che porta alla scomparsa dell’intera compagine granata pluriscudettata del Torino, il campo venne dedicato a Mario Rigamonti.

Il 20 giugno 1993, dieci anni dopo la morte del grande presidente Mario Ceppi che portò per ben due volte il Lecco in serie A, lo stadio venne poi intitolato anche al “presidentissimo” in aggiunta a Mario Rigamonti.

Infine, oltre alla parentesi calcistica lo stadio comunale ospitò molti altri eventi di natura sportiva, mondana e musicale. Ma soprattutto uno in particolare va ricordato e che riempie ancora oggi d’orgoglio l’intera città: la cerimonia di consegna della medaglia d’argento al valor militare per la Liberazione conferita alla città di Lecco.

Era il 14 marzo 1976 e a consegnala in uno stadio gremitissimo l’allora presidente della Camera dei Deputati Sandro Pertini che poi sarebbe diventato uno dei presidenti della Repubblica più amati dagli italiani. Prima di lui presero la parola il sindaco di Lecco Rodolfo Tirinzoni, il ministro Tommaso Morlino e il consigliere comunale Piero Losi per l’Anpi.

Le altre iniziative in programma

La targa posta allo stadio non sarà l’unica iniziativa per questo speciale compleanno: è intenzione dell’Amministrazione Comunale di Lecco, ed in particolare dell’assessore all’Educazione e Sport Emanuele Torri, con il coinvolgimento della Calcio Lecco con la proprietà della famiglia Di Nunno, proporre una o più amichevoli di spessore nei prossimi mesi con squadre di categoria superiore rispetto al Lecco.

In merito, spiegano dal municipio, sono già in corso trattative e fare nomi ora è prematuro creando aspettative che poi potrebbero essere vanificate da decisioni dell’ultimo momento. “Una cosa è certa – dicono dal Comune – l’impegno comune per offrire uno spettacolo degno della ricorrenza”.

Inoltre, anche con il contributo del Panathlon Club Lecco e del suo presidente Andrea Mauri, si stanno programmando una serata nel mese di novembre dedicata proprio ai colori blu e celeste della Calcio Lecco con alcuni dei giocatori protagonisti sul glorioso rettangolo dello stadio “Rigamonti-Ceppi”.