Oggi, in occasione della Giornata della Memoria, la cerimonia all’auditorium della Casa dell’Economia
“Dobbiamo continuare a coltivare la fiammella della speranza perché finisca questa negazione della bellezza del creato”
LECCO – “Dobbiamo continuare a coltivare la fiammella della speranza perché finisca questa negazione della bellezza del creato, questa continua negazione della bellezza dell’essere umano e del rapporto umano che ha permesso alla nostra società di raggiungere i livelli che ha raggiunto. Proprio perché la nostra società è così bella, è tanto più esposta alla perdita di un benessere dell’anima, dello spirito, del ricordo, del pensiero e della cultura”.
Il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio ha voluto lanciare un messaggio di speranza, con riferimento alle guerre del passato ma soprattutto a quelle attuali, per aprire la cerimonia di consegna delle dodici Medaglie d’Onore ai familiari di cittadini della nostra provincia, militari e civili, che nell’ultimo conflitto mondiale sono stati deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra.
Tanta emozione durante la cerimonia che si è svolta stamattina presso l’auditorium della Casa dell’Economia, dove le vicende umane dei nostri concittadini deportati o internati si sono intrecciate con gli eventi della storia, fatti che sembrano molto lontani ma di estrema attualità, la memoria che diventa una testimonianza che, a distanza di anni, ha ancora tanto da dire.
Tra i famigliari dei premiati anche lo scrittore di Bellano Andrea Vitali che ha sottolineato: “La memoria ribadisce la sua importanza affinché ciascuna vita abbia dignità. Tutti coloro che oggi sono saliti su questo palco nella memoria si riconnetto a questi uomini e parlano con loro facendo in modo che non siano mai del tutto morti. Illudendoci magari che un tempo, quando anche noi non saremo mai del tutto morti, potremo riprendere quella conoscenza che brutalmente la vita ci ha impedito”.
La cerimonia ha visto salire sul palco per la consegna delle Medaglie D’Onore i famigliari dei cittadini deportati o internati accompagnati dai vari sindaci, famigliari che hanno portato storie di una dignità eccezionale.
L’elenco degli insigniti
- Matteo Adamoli – Esino Lario (nipote Serafina Brocco)
- Pasquale Canali – Suello (figlia Rachele M. Canali)
- Mario Codega – Premana (figlia Lorena Codega)
- Giov. Battista Colombo – Lecco (nipote Emilia Andreotti)
- Angelo Aquilino Frigerio – Calolziocorte (figlia Orietta M.R. Frigerio)
- Giulio Fumagalli – Lomagna (nipote Beatrice Fumagalli)
- Alfredo Ghezzi – Verderio (figlio Fabrizio Ghezzi)
- Vito Immediato – Valmadrera (figlia Patrizia Immediato)
- Antonio Morganti – Mandello (nipote Stefano Morganti)
- Carlo Rusconi – Valmadrera (nipote Antonio F. Rusconi)
- Carlo Valsecchi – Rogeno (figlio Aldo D. Valsecchi)
- Domenico Vitali – Bellano (nipote Andrea Vitali)