Entro fine mese la nuova proposta per la riqualificazione del centro sportivo Bione
Il Comune fissa a 600 mila euro l’anno il canone massimo sostenibile dal municipio
LECCO – Da qualche giorno si aspetta l’arrivo di una mail alla casella di posta elettronica del municipio: la nuova proposta della cordata di imprenditori che si sono fatti avanti per la riqualificazione del Bione.
Gli stessi (Tipiesse e Myrta pool di A&T Europe ed Enpower, Aquamore, BancaImpresa, studio J+S, geologo Davide Roverselli) che a gennaio avevano presentato la propria offerta per un centro sportivo nuovo di zecca, bello ma decisamente oneroso per le casse di Palazzo Bovara (vedi articolo).
Un’operazione da 37 milioni di euro che il Comune di Lecco non può permettersi: nel dettaglio, la cifra è di 27 milioni di euro, di cui 18 milioni per i lavori e la parte restante per progettazioni e spese tecniche, che il Comune di Lecco dovrebbe restituire in vent’anni ai proponenti, con un canone annuo di circa 1,4 milioni e una maxi rata iniziale di 5 milioni di euro.
Una spesa decisamente troppo alta, per questo motivo l’amministrazione comunale ha dovuto a malincuore rimandare la proposta al mittente, chiedendo di formulare una nuova offerta al ribasso:
“Abbiamo dato tempo fino alle fine di questo mese per una nuova proposta – spiega l’assessore allo Sport, Emanuele Torri – e fissato anche un limite economico, ovvero di un canone annuo di 600 mila euro, oltre il quale l’offerta per noi non sarebbe sostenibile”.
Si tratta sostanzialmente della metà del canone che era stato preventivato dai proponenti. Un dimezzamento che inevitabilmente costringerà a delle rinunce rispetto al progetto presentato che prevedeva un nuovo palazzetto, una nuova piscina interna e una all’aperto, area fitness, campi da padel al coperto, campi da calcio e tennis, oltre che la sistemazione del parcheggio esterno con la dimissione dell’attuale palazzetto.