Ordinanza anti-spreco “ma il Comune usa l’acqua per irrigare le aiuole”

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irrigatoi lecco piazza manzoni

La segnalazione del gruppo della Lega a Lecco sull’uso dell’acqua pubblica

“Il Comune si è dimenticato di spegnere gli irrigatori? Ora si autodenunci e dia il buon esempio”

LECCO – A causa della grave carenza idrica e della grande siccità che sta colpendo duramente anche il nostro territorio, la Regione ha decretato lo stato di emergenza e il Comune di Lecco , lo scorso 30 giugno, ha pubblicato un’ordinanza per il risparmio idrico e la limitazione dell’utilizzo dell’acqua potabile.

Tra le disposizioni vi è il divieto di irrigazione e annaffiatura di giardini e prati. “Una domanda sorge spontanea- scrivono i consiglieri comunali della Lega Nord – Come mai i prati e i fiorellini (tanto amati dall’Assessore Sacchi) del Lungolago e di piazza Manzoni sono belli verdi e rigogliosi? Forse il Comune si è dimenticato di spegnere gli irrigatori? Ebbene sì! Basta passeggiare per la città nelle ore notturne per vederli in azione. Detta così sembrerebbe cosa di poco conto, un irrigatore acceso, invece no! Per noi è un fatto molto grave. Il Comune dovrebbe essere il primo a dare l’esempio, invece è il primo a trasgredire una sua disposizione”.

Segnalano Cinzia Bettega, Andrea Corti e Stefano Parolari. “Inoltre – aggiunge il gruppo della Lega – chi controlla che nessuno utilizzi acqua per bagnare i fiori sui davanzali? Che senso ha emanare ordinanze senza poi avere a disposizione le risorse per farla rispettare? Visto che l’ordinanza prevede per i trasgressori una sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro ci aspettiamo che il Comune si autodenunci e incominci a dare il buon esempio”.