Ospedale: analisi sempre più veloci per trattare al meglio i casi oncologici 

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Il laboratorio di Anatomia Patologica si arricchisce di un nuovo macchinario

Il nuovo inclusore massimizza i tempi dei referti utili soprattutto in campo oncologico

LECCO – E’ l’ospedale Manzoni di Lecco il primo in Lombardia a dotarsi del nuovo inclusore automatico Auto-Tec, già in servizio in questi giorni nell’unità complessa di Anatomia Patologica: una strumentazione innovativa che massimizza il tempo di lavoro in laboratorio, per analisi sempre più veloci e di qualità superiore.

Il nuovo macchinario è utilizzato per gli esami istologici su campioni di tessuti, bioptici e chirurgici per ottenere con tempestività un referto utile soprattutto in ambito oncologico.

“Spesso si tende a considerare l’Anatomia Patologica come legata solo allo studio di ciò che è morto, invece ormai da tempo siamo l’anatomia dei vivi – ha sottolineato la dott.ssa Cristina Riva, direttrice dell’unità operativa – dall’analisi dei frammenti asportati, il chirurgo tra delle informazioni importanti per stabilire come trattare clinicamente il paziente. L’oncologo necessita, nel più breve tempo possibile, di informazioni su un prelievo spesso irripetibile. La tecnologia ci offre di standardizzare il processo e di ottenere informazioni sempre più sicure”.

“Queste analisi, non solo definiscono nome e cognome della malattia, ma ci restituiscono una ‘carta d’identità’ della patologia e del paziente, consentendoci di comprendere quali sono le migliori terapie da approntare – ha spiegato Antonio Ardizoia, direttore del Dipartimento Oncologico – il mondo oncologico è molto cambiato rispetto al passato, non si limita ad un reparto ma il paziente intraprende un percorso complesso a cui partecipano diversi specialisti e l’Anatomia Patologica offre un contributo fondamentale”.

Il nuovo macchinario, in uso agli anatomopatologi, consentirà quindi di accelerare i tempi degli accertamenti e offrire celermente il risultato agli oncologi.

“Con la dott.ssa Riva ci dicevamo che quell’inclusore rappresentava il futuro e invece, da noi, già oggi possiamo utilizzarlo – ha sottolineato Paolo Favini, il direttore generale dell’ASST di Lecco – La nostra azienda sanitaria, dunque, è anora una volta all’avanguardia dal punto di vista dell’innovazione tecnologica secondo i bisogni della moderna medicina”.

Un’innovazione che è stata acquistata dall’azienda ospedaliera di Lecco grazie ai fondi stanziati dalla Regione a seguito della mozione proposta dai consiglieri regionali lecchesi Mauro Piazza e Antonello Formenti: “Diamo voce al territorio interpretandone le necessità, cercando di migliorare quanto già c’è” ha sottolineato Piazza, intervenuto nel corso della presentazione.