Tutto esaurito alla due giorni di banchetti dei volontari di Emergency Lecco e Merate

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Esaurite in poche ore le Colombe di Pace a sostegno della clinica di Khan Yunis nella Striscia di Gaza

“Siamo fermamente convinti, come lo era Gino Strada, che la guerra vada abolita”

LECCO – Numerose persone si sono avvicinate ai banchetti allestiti in piazza XX Settembre, sabato e domenica scorsi, per acquistare la Colomba di Pace proposta da Emergency. Le colombe sono letteralmente andate a ruba: domenica pomeriggio il banchetto ha dovuto chiudere in anticipo per esaurimento scorte.

Non solo lecchesi, ma anche cittadini provenienti dalla provincia, dalla Brianza e dal Comasco si sono messi in fila per accaparrarsi uno dei dolci solidali, dopo aver scoperto tramite i social che nelle loro zone le colombe erano già terminate il sabato.

Un’ampia partecipazione che testimonia la sensibilità e la generosità di tante persone, accorse per sostenere l’associazione fondata da Gino Strada e Teresa Sarti, grazie alle colombe pasquali prodotte dal prestigioso marchio Tre Marie.

Nonostante il brutto tempo di domenica, i lecchesi hanno dimostrato ancora una volta la loro generosità e il loro sostegno alle attività di Emergency, partecipando con entusiasmo alla tradizionale campagna pasquale delle Colombe di Pace.

“Ogni anno cresce il numero delle persone che scelgono di acquistare le nostre colombe: ci aiutano concretamente a portare avanti la nostra missione di soccorso alle vittime della guerra” racconta un volontario presente al banchetto.

“La colomba aveva un costo di 20 euro, comprensivo della shopper con la scritta ‘R1PUD1A LA GUERRA’, pensata per ricordare la campagna di sensibilizzazione che portiamo avanti da novembre, a favore di un mondo di pace – continuano i volontari – Di quei 20 euro, una volta sottratti i costi vivi, circa la metà andrà a sostenere il funzionamento della nostra clinica di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza. Lì stiamo assistendo a un massacro di civili senza precedenti. Gli aiuti umanitari non riescono a entrare e persino gli ospedali vengono colpiti dai bombardamenti dell’esercito israeliano, è successo anche solo due giorni fa”.

“Nel mondo sono attualmente in corso oltre 50 conflitti, che continuano a causare morte, ferite, povertà e malattie – racconta un’altra volontaria – Gli effetti di una guerra non finiscono con la sua conclusione, continuano a colpire per anni, e ce lo ricordano ogni giorno i nostri medici e infermieri impegnati sul campo. Per questo siamo fermamente convinti, come lo era Gino Strada, che la guerra vada abolita. Le armi non curano, non salvano, non insegnano: i fondi pubblici dovrebbero essere destinati a costruire scuole, ospedali e opportunità per una vita dignitosa per tutti”.

“L’articolo 11 della Costituzione italiana è chiarissimo, ‘L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’. Vorremmo che questo principio non venisse dimenticato, né in Italia né in Europa, soprattutto da chi ci rappresenta e prende decisioni in nostro nome” spiega una volontaria.

“Nella Striscia di Gaza, solo il 63% degli ospedali risulta parzialmente operativo, e appena il 51% dei centri di assistenza sanitaria primaria è ancora attivo – continuano i volontari – Dall’inizio del conflitto, nell’ottobre 2023, si contano oltre 50 mila morti e più di 113 mila feriti, mentre quasi due milioni di persone sono state costrette a lasciare le proprie case. Quasi il 70% delle infrastrutture nella Striscia è stato distrutto”.

Emergency è presente sul territorio da agosto 2024 e continua a operare presso la propria clinica ad al-Qarara, nel governatorato di Khan Younis. Qui vengono garantiti primo soccorso, assistenza medico-chirurgica di base per adulti e bambini, servizi ambulatoriali di salute riproduttiva, follow-up infermieristico post-operatorio, stabilizzazione delle emergenze e, se necessario, il trasferimento dei pazienti presso strutture ospedaliere.