Volo fotogrammetrico in quota sopra Lecco per una nuova cartografia più dettagliata
Le immagini della zona a lago serviranno anche per il progetto esecutivo del nuovo lungolago
LECCO – È stato effettuato nelle scorse settimane, su incarico del Comune di Lecco, un volo fotogrammetrico in quota, primo necessario passo di un progetto più ampio volto alla fondamentale integrazione di tutte le basi dati sulla cartografia a disposizione dell’ente comunale. Lo fa sapere l’amministrazione comunale di Lecco.
Il primo rilievo fotogrammetrico, con volo a bassa quota, ha riguardato l’area di costa della città di Lecco (nello specifico il lungolago dal confine dell’Orsa Maggiore a Vercurago).
Lo scopo di questa attività , spiegano dal Comune, è la produzione di una cartografia di dettaglio, con errore sub-centimetrico, sia per il corretto appoggio delle particelle catastali, che insistono sull’area di costa, sia per la progettazione esecutiva del nuovo Waterfront di Lecco.
Per questo rilievo è stato usato un sistema aeromobile a pilotaggio remoto (SAPR – modello dji phantom 4 pro) per produrre delle immagini (circa 1000 fotogrammi) con una risoluzione a terra di 1 cm/pixel; trattasi di immagini georiferite e appoggiate a una rete di 30 punti materializzati e di circa 400 punti fotografici.
Il secondo rilievo fotogrammetrico, con volo in quota, ha interessato tutto il territorio comunale che è stato suddiviso in due aree: l’area edificata con una risoluzione a terra di 5 cm/pixel e l’area esterna con una risoluzione di 8 cm/pixel.
Queste immagini, correlate dalla Triangolazione Aerea (TAA) eseguita su una rete di appoggio a terra di circa 40 punti, permetteranno successivamente l’aggiornamento del DataBase Topografico, il corretto rilevamento dei toponimi e dei civici secondo le specifiche nazionali, l’appoggio della cartografia catastale e il corretto posizionamento del PGT, primi step per integrare tutte le basi dati comunali sulla cartografia.
Le immagini per un nuovo open data
“Si tratta del primo tassello per la realizzazione del SIT, uno strumento di organizzazione dei dati territoriali che consente di associare alle basi geografiche di riferimento della città, altri dati di varia natura (socio-economici, statistici, catastali, ambientali, reti tecnologiche, ecc.) al fine di pianificare azioni e sviluppi – commenta Alessandra Durante, Assessore all’Evoluzione digitale del Comune di Lecco -. Il progetto permette di arrivare ad un sistema di Open Data che sia di stimolo all’innovazione a tutti i livelli amministrativi, degli operatori economici e della comunità”.
L’ultimo ‘volo’ risaliva a 20 anni fa
“Grazie all’evoluzione tecnologica è possibile ottenere una qualità delle immagini superiore che si traduce in un errore a terra minimo e avere una ricognizione attuale del territorio. Questo aggiornamento si è reso necessario in quanto l’ultimo volo fotogrammetrico risaliva al 2003, quasi 20 anni fa – aggiunge Giuseppe Rusconi, Assessore allo Sviluppo urbano del Comune di Lecco -. Un risultato imprescindibile sia sotto il profilo geologico (e dunque della sicurezza), del consumo del suolo, dello stato delle aree, sia per creare quella base informativa indispensabile per una cartografia intelligente multimediale a disposizione degli uffici tecnici e dei progettisti per la costruzione o la gestione delle infrastrutture, per il turismo e l’attrattività”.
A questo proposito l’Amministrazione del Comune di Lecco ha già provveduto alla creazione di un gruppo di lavoro trasversale per la creazione e la gestione di un Sistema Informativo Territoriale integrato/Open Data coordinato da Stefano Pacchiana e composto dagli operatori Chiara Tirendi, Andrea Tremari, Francesca Pozzoli, Daniele Donato, Carmen De Leonardis.