Ordine e sicurezza ristabiliti, l’area lago è di nuovo vivibile
Fasoli: “Per la prossima estate dobbiamo farci trovare pronti e organizzati”
MANDELLO – Ha dato i suoi frutti la stretta sui controlli e la vigilanza che il Comune di Mandello, congiuntamente alle misure del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha messo in atto nei mesi estivi per cercare di riportare ordine e sicurezza laddove si era persa, in particolare nella zona del lago (lido e giardini) ma anche in stazione e nelle attività commerciali del paese. Gruppi di ragazzi provenienti dall’hinterland milanese, arrivati col treno, hanno disturbato la quiete dei mandellesi per diverse settimane con gesti violenti, furti, atti vandalici e aggressioni verbali.
“Ad oggi il problema è decisamente risolto, l’area lago è ritornata vivibile – spiega Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello – anche al Lido abbiamo rinforzato i controlli, con verifiche all’ingresso volte a constatare che tutte le regole venissero rispettate. E’ capitato che in mezzo finissero anche persone che non erano arrivate fin lì per fare casino, ma d’altra parte è un effetto collaterale che si è sempre presentato, ancora prima che sorgessero queste criticità legate alla sicurezza (si riferisce in particolare alle borse frigo e al cibo che all’interno dell’area sono vietate e che i fruitori vorrebbero portare con sé all’interno del lido ndr)”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l‘aggressione nel panificio che si affaccia su Piazza Garibaldi, episodio che ha spinto l’Amministrazione comunale a effettuare controlli a tappeto in stazione e in tutta l’area lago. Una situazione che dapprima si è cercato di risolvere a livello locale, ma che progressivamente si è intensificata tanto da richiedere la convocazione di un consiglio comunale straordinario a inizio luglio per discuterne e sottoporre il problema agli enti sovracomunali, che erano comunque già stati allertati su quanto stava accadendo a Mandello (il sindaco Fasoli aveva peraltro partecipato a una riunione sull’argomento tenuta dalla Prefettura a fine maggio). E non solo, perché nel frattempo tante altre Amministrazioni comunali lecchesi hanno avanzato un appello unanime al Prefetto per chiedere più presidi sul territorio, che potessero essere continuativi e programmati nell’ottica di contenere fenomeni di devianza e delinquenza, che si stavano manifestazione un po’ ovunque.
Di lì a qualche giorno si è riunito il Comitato provinciale per l’ordine e la pubblica sicurezza che ha ribadito la necessità di rafforzare controlli e vigilanza sui territori del Lecchese, in particolare quelli del lago, dove ci sono maggiori flussi turistici, e quindi anche Mandello. Tra le misure introdotte i servizi di vigilanza disposti dal Compartimento della Polizia Ferroviaria presso la stazione di Mandello (e anche di Perledo) oltre l’istituzione di un servizio di scorta a bordo treno. Nel mentre il Comune di Mandello ha continuato la sua sorveglianza serrata, incrementando i presidi e mettendo dei bodyguard all’ingresso del lido, cercando così di stroncare gli episodi deplorevoli sul nascere. Fino ad arrivare ad oggi, dove finalmente in paese sembra regnare la tranquillità, si spera, duratura.
Determinante nell’ottenimento di questo risultato il lavoro sinergico delle forze dell’ordine: “Con la Polizia Locale ci siamo concentrati sull’area lago, in stazione invece ha mantenuto presidio la Polfer (Polizia Ferroviaria), mentre la Polizia di Stato ha effettuato qualche intervento mirato sul territorio (a fine luglio durante un servizio di controllo straordinario sono state identificate 79 persone) che magari non ha risolto le criticità, ma ha dato un segnale forte a chi giungeva a Mandello per mettere in atto comportamenti inappropriati”.
Una grosso mano l’ha data anche il Chiosco “Fiore al Lago”, inaugurato a fine luglio vicino alla spiaggetta Falck, tra i cui scopi, oltre che servire pietanze e bibite fresche, c’è quello di portare un impatto sociale positivo sul territorio, dando lavoro ai giovani mandellesi o agli svantaggiati, ma anche contribuendo a una migliore gestione dell’area, di cui usufruire con responsabilità e senso civico. Soprattutto, l’intento della struttura (per ora temporanea) è quella di dissuadere i tuffatori che da anni si gettano dalla darsena Falck, proprietà privata, dunque a cui non si dovrebbe accedere liberamente. “Se, come da accordi con la famiglia Falck, riuscissimo a implementare la terrazza della darsena e sfruttarla per le attività del chiosco, ridurremmo ancora di più queste problematiche”, afferma con convinzione Fasoli.
Tutto è bene quel che finisce bene, ma ciò non significa che è ora di sedersi sugli allori. “L’anno prossimo bisognerà farsi trovare pronti e organizzati, perché a maggio questa problematica potrebbe ripresentarsi, e i gruppi di ragazzi ritornare all’attacco. Devono capire che se vogliono restare a Mandello devono rispettare le regole”, ha ribadito il primo cittadino. La guardia, insomma, non dovrà essere abbassata.
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