Mandello. Battelli e disagi: “A volte arrivano già pieni all’imbarco”

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Battello Mandello
Imbarcadero a Mandello

Il sindaco Fasoli: “Qualche situazione di disagio con il mercato del lunedì mattina”

Turismo in forte crescita impone dei cambiamenti: battelli più grandi e nuovi

MANDELLO – Agosto è un mese ‘caldo’ per i paesi sul lago: turisti, spiagge piene e tanti eventi accompagneranno le ultime settimane d’estate. Tra i mezzi prediletti per raggiungere le località ci sono i battelli, che quest’anno stanno ‘soffrendo’ il grande afflusso di passeggeri, tanto che le attese per prenderli si sono allungate e alcuni passeggeri sono anche rimasti a terra, senza potersi imbarcare, come ha confermato peraltro gli scorsi giorni il direttore della Navigazione del Lago di Como Nicola Oteri, segnalando difficoltà soprattutto ai pontili di Lierna e Mandello per quanto riguarda il ramo lecchese.

Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello

Criticità confermate da Silvano Stefanoni, sindaco di Lierna, ma anche da Riccardo Fasoli, primo cittadino di Mandello: “Qualche situazione di disagio si è verificata negli ultimi tempi, specialmente il lunedì mattina quando c’è il mercato. C’è da dire però che solitamente il periodo critico è tra fine luglio e il mese d’agosto, poi i flussi si stabilizzano”.

Disagio dunque sì, ma non a livelli incontrollabili, anche se qualcosa dovrà cambiare: “E’ chiaro che i mezzi prima sufficienti, ora non lo sono più: bisognerà rivedere il sistema dei trasporti sul lago e pensare a dotarsi di battelli più grandi e nuovi”.

Necessità di battelli più che aumentare le corse (comunque aspetto che verrà anch’esso preso con buona probabilità in considerazione per il futuro), sottolineata anche dal gestore del pontile all’Imbarcadero di Mandello: “Anche se non è certo una soluzione immediata, ci vogliono anni per costruirne uno. Alcune volte il battello arriva già pieno a Mandello perché partendo da Lecco fa tappa prima a Valmadrera e ad Abbadia. Se ci sono molte persone ad aspettare alla fermata e la capienza è già al massimo non si possono far salire, per questioni di sicurezza”.

Da un lato gli episodi di disagio indicano però che il turismo sta raggiungendo picchi importanti sul ramo lecchese del lago, come peraltro già i numeri stanno ampiamente testimoniando: “Simili affluenze sono la dimostrazione che per il settore turistico si sta lavorando bene – conclude Fasoli -. Tuttavia è innegabile che gli investimenti sono necessari. E che bisognava muoversi prima in questo senso, già da Expo 2015, che è stato una grande vetrina per la Lombardia. Anche gli anni di stop causati dalla pandemia potevano essere colti come un momento propizio per riflettere e agire su vari fronti, inclusa la mobilità lacuale”.