La cerimonia, sentita e partecipata, si è tenuta questa mattina, lunedì 2 giugno, in via Allende
A impreziosire la manifestazione la consegna della Costituzione ai ragazzi che quest’anno compiono 18 anni
MERATE – Il parco di via Allende intitolato alle 21 Madri Costituenti in occasione della festa della Repubblica. Si è tenuta oggi, lunedì 2 giugno, preceduta da tante polemiche, a cui l’amministrazione non ha voluto dare alcun seguito, l’intitolazione alle parlamentari che, nell’immediato Dopoguerra, contribuirono alla stesura della Carta Costituzionale del giardino urbano donato dall’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi alle città di Merate.
Un momento sentito e partecipato, complice la contestuale consegna delle Costituzioni ai neo diciottenni, che ha fornito l’occasione non solo di celebrare la festa della Repubblica, ma anche di riflettere su quanta strada sia stata fatta, e quanto resti ancora da fare, per costruire una comunità che riconosca, su tutti i fronti, il giusto spazio e la giusta considerazione anche alle donne.
Visibilmente emozionata, l’assessora Patrizia Riva, promotrice della proposta di intitolazione di questo spazio, ha subito posto l’accento sulla topomastica e sulla relativa carenza di vie, edifici e luoghi pubblici dedicate alle donne. “Intitolare luoghi alle donne di valore storico, culturale e sociale significa riequilibrare la rappresentazione della storia e del territorio, riconoscendo il contributo femminile e promuovendo un’immagine più giusta e completa della società” ha esordito entrando poi nel merito della scelta delle 21 Madri Costituenti. “Celebrarle non è solo un atto di omaggio, ma un’operazione storica per far sì che entrino nel comune sentire e nel patrimonio storico collettivo. Vuol dire riconoscere loro il ruolo fondamentale nella costruzione della nostra Repubblica, valorizzare il contributo femminile nella storia del Paese e celebrare la Costituzione che rappresenta la base della nostra convivenza civile”.

Danila Baldo, vice presidente di Toponomastica Femminile, ha poi voluto fotografare la situazione meratese, dove in base al censimento effettuato nel 2021 da Annamaria Vicini risultano 115 luoghi intitolati a personaggi maschili e 17 a personggi femminili, di cui 8 Madonne o sante e una sola scienziata Maria Gaetana Agnesi. Un dato, quello meratese, in linea con quello nazionale, dove la percentuale di intitolazioni a personaggi femminili era pari, 10 anni fa, al 4-5% ed è raddoppiata ora arrivando al 9-10%. “Non ci possiamo però accontentare di questo incremento statistico, perché la sproporzione è ancora tanta”.
Ex docente di filosofia, in pensione da qualche anno, Baldo ha sottolineato con enfasi come sia impossibile banalizzare la questione a una mera faccenda di numeri: “Dietro un’intitolazione c’è molto di più, c’è l’idea di trasmettere dei valori e di lavorare per le vie della parità”. Lo ha ribadito anche Venera Tomarchio, consigliera di Parità nonché associata di Toponomastica femminile, evidenziando l’importanza di trasmettere queste battaglie alle giovani generazioni.

E’ toccato poi ad Anna Rosa, a nome della rete di associazioni riunite in Ora Basta, ricordare l’importanza di andare oltre gli stereotipi di genere, partendo anche dalla rivoluzione del linguaggio.
A chiudere il giro degli interventi il sindaco Mattia Salvioni che ha parlato di “ventuno donne straordinarie, che hanno cambiato la storia in un tempo in cui non era affatto scontato che una donna potesse far sentire la propria voce nelle istituzioni. Donne di diverso orientamento politico, ma unite da un’idea: che l’Italia repubblicana e democratica dovesse riconoscere finalmente la piena cittadinanza delle donne. Intitolare a loro un parco aperto a tutti vuol dire fare in modo che la memoria di queste donne non resti chiusa nei libri di storia, ma diventi parte viva e quotidiana del nostro paesaggio civile”.

Un momento importante, ulteriormente impreziosito dalla consegna delle Costituzioni a chi quest’anno compie 18 anni, entrando nella maggiore età.
“Oggi non ricevete un semplice scritto, ma la chiave di accesso alla piena cittadinanza, una cittadinanza attiva e da protagonisti” ha aggiunto ricordando come i diritti, sanciti dalla carta costituzionale, non sono mai acquisiti per sempre e che la democrazia richiede sempre vigilanza.

Presente alla cerimonia anche Diana De Marchi, consigliera delegata della Città metropolitana di Milano che ha voluto rimarcare quanto le Madri Costituenti, capaci di unirsi nonostante fossero provenienti da realtà differenti, dovrebbero essere d’esempio anche oggi in un mondo dove si fa fatica ad allearsi per obiettivi condivisi.

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