Lettera alle associazioni, agli oratori e alle scuole per unire forze e spazi per organizzare i centri ricreativi estivi
Sondaggio tra le famiglie i cui bambini sono iscritti all’asilo nido Girotondo per un’apertura innovativa e sperimentale nei mesi estivi
MERATE – L’obiettivo è chiaro: mettere insieme forze e spazi per riuscire a garantire i centri ricreativi estivi al tempo del covid 19. E’ per questo che gli assessori Franca Maggioni (Welfare), Alfredo Casaletto (Bilancio) e Fiorenza Albani (Cultura) hanno inviato nei giorni scorsi una lettera alle associazioni della città, agli oratori cittadini, a collegio Villoresi e all’istituto comprensivo di Merate per sondare la disponibilità a un’eventuale collaborazione per l’organizzazione dei centri estivi.
Un servizio per le famiglie e i ragazzi
“E’ nostra intenzione riuscire a organizzarli nonostante la pandemia in corso per riuscire a fornire un supporto alle famiglie per la conciliazione vita – lavoro – si legge nel documento inviato alle realtà coinvolte nel progetto – . Non solo, ma pensiamo che sia sempre più impellente il bisogno di ritorno a una certa normalità fatta anche di relazioni sociali, ovviamente rispettando le imposizioni dettate a garanzia della tutela della salute individuale e collettiva”. L’idea è quella di riuscire a garantire l’organizzazione dei centri ricreativi estivi per i ragazzi di età compresa tra i 6 e i 14 anni nei mesi di giugno, luglio e agosto. “Le attività che vorremmo organizzare prevedono delle proposte educative, di socializzazione e di crescita, nel pieno rispetto di tutte le disposizioni ed indicazioni che verranno fornite a livello nazionale, regionale e dal Comitato Tecnico Scientifico”.
L’organizzazione a Retesalute
Il Comune ha già provveduto ad affidare l’incarico all’azienda speciale Retesalute per programmare e proporre un centro estivo innovativo che prevede la possibilità di coinvolgere gli oratori e le associazioni iscritte nei registri comunali, con una gestione unitaria, coordinata e policentrica cioè diffusa in più luoghi, per dar vita a centri estivi diffusi più capillarmente sul nostro territorio.
Da qui la necessità e il desiderio di coinvolgere tutta la rete di associazioni presenti in città per riuscire a creare un nuovo grande centro ricreativo estivo, unendo forze e spazi. Per riuscire a organizzare al meglio il tutto l’amministrazione comunale ha chiesto a tutti gli interlocutori di far pervenire la disponibilità entro lunedì 25 maggio al fine di riuscire a predisporre un elenco delle associazioni interessate a dare una mano in un momento difficile e delicato.
Un sondaggio per l’asilo nido Girotondo
L’amministrazione comunale ha avviato anche un sondaggio tra le famiglie con bambini iscritti all’asilo nido Girotondo (fascia 0 – 3 anni) per valutare l’ipotesi di un’apertura nei mesi estivi. “Anche in questo caso il principio che ci guida è quello di venire incontro alle esigenze delle famiglie lavoratrici tenendo conto anche dei bisogni di socialità dei bambini” puntualizza l’assessore Maggioni che venerdì ha partecipato anche al webinar promosso da Anci Lombardia per parlare proprio della situazione legata alla prima infanzia. In base ai principi contenuti nelle bozze delle linee guida per la riapertura di questi servizi, dovrà essere garantito un rapporto di un educatore ogni 3 bambini.
“Ciò comporterà che non potremo garantire il servizio alle stesse condizioni di prima. Sarà una proposta diversa e innovativa che ci permetterà di testare anche le attività in vista della riapertura a settembre. Per questo abbiamo iniziato con un sondaggio tra le famiglie al fine di capirne i bisogni e le necessità”.
Un educatore ogni 3 bambini
L’ipotesi organizzativa prevederebbe l’iscrizione settimanale al servizio con una frequenza solo alla mattina, sfruttando al massimo gli spazi esterni. Va da sé che essendo diminuito il rapporto educatore – bambini non sarà possibile garantire il servizio per tutti gli attuali iscritti al nido e bisognerà quindi stabilire i criteri di accesso in base alle richieste dei genitori. “Sarà necessario stringere anche un patto di corresponsabilità con le famiglie perché il rischio contagio non è pari a zero- conclude Maggioni – . La creazione di un piccolo gruppo di bambini è fondamentale anche per poter tracciare eventuali contagi. L’ingresso al nido avverrà in maniera scaglionata e verrà creata anche un’uscita diversa in modo da garantire lo svolgimento delle attività in sicurezza”.
L’ipotesi organizzativa, abbozzata dal Comune insieme alla cooperativa Sineresi, deve essere ancora discussa e valutata alla luce delle linee guida elaborate dal Governo e calate nella Regione Lombardia, una delle più colpite dall’epidemia da coronavirus.