Cernusco, bitumi e calcestruzzo all’Andegardo: audizione in Comune

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Fa discutere quanto previsto nell’ambito At2 dalla variante al Pgt approvata dal Comune di Cernusco

Il sindaco De Capitani ha convocato in Municipio i Comuni confinanti e i Comitati che si sono mobilitati sulla vicenda per un confronto

 

CERNUSCO – Un’audizione formale sull’Area Andegardo per raccogliere istanze e criticità dei Comuni e dei comitati di cittadini che hanno espresso criticità sul possibile sviluppo futuro dell’area, in particolar modo per quello che riguarda la produzione di bitume e calcestruzzo.

Ieri sera, lunedì, il sindaco Giovanna De Capitani ha invitato colleghi sindaci e rappresentanti dei cittadini a un incontro chiarificatore su quanto previsto per l’area At2 località Andegardo dalla variante al Pgt approvata dal Consiglio Comunale il 14 maggio scorso. Presenti Giuseppe Procopio, vice sindaco di Merate insieme al consigliere Alessandro Vanotti, Paolo Brivio sindaco di Osnago, Marco Molgora presidente del Parco di Montevecchia, Giovanni Zardoni presidente della Consulta Lavori pubblici e urbanistica, Alessandro Rebecca vice presidente della Consulta Ambiente ed Ecologia, Patrizia Nava portavoce del Comitato “La Vittoria del Parco”, Cristian Bellenzier portavoce del neonato Comitato Cittadini di Brugarolo. Invitato ma non presente il Comune di Montevecchia. A fianco del sindaco, il suo vice Alvaro Pelà e l’assessore all’ambiente Roberta Cereda.

Un confronto con gli enti interessati

“Pur non avendo ricevuto da parte dei Comuni presenti, alcuna formale osservazione alla Variante durante il percorso di approvazione, ho ritenuto opportuno fissare un momento di audizione aperto anche ai rappresentanti dei comitati cittadini” ha comunicato De Capitani in apertura dell’incontro, spiegando poi cosa prevede la variante.
“L’azienda è insediata sul territorio di Merate dal 1972 e già svolge l’attività di produzione di calcestruzzo preconfezionato, produzione materiale inerti e produzione terricci per florovivaismo, oltre al trattamento generale di inerti da recupero macerie da demolizioni – ha spiegato il primo cittadino aggiungendo -. La variante approvata prevede il passaggio ad una prospettiva di sviluppo e produzione ovvero “trattamento inerti e produzione di calcestruzzo e conglomerati bituminosi” come ampliamento dell’attività già operativa nel Comune di Merate”.

L’impatto ambientale

Il tutto passando attraverso la presentazione di un piano attuativo che, oltre al rispetto dei limiti prescrittivi già indicati nella scheda, prevede l’obbligo di procedura di Valutazione di Impatto Ambientale con pareri vincolanti espressi dalle autorità sanitarie Arpa e Ats. Proprio l’azienda sanitaria territoriale aveva già espresso, in sede di adozione e poi di approvazione della variante, la propria contrarietà a quanto previsto dall’ambito, ponendo l’accento su diversi aspetti critici, tra cui anche la difficile coesistenza con le unità residenziali lì presenti.

La commistione tra area industriale e residenziale

Un problema, quello della commistione di vicinanza tra aree industriali e residenze, sottolineato anche dagli amministratori di Merate e Osnago che, pur non volendo impedire lo sviluppo aziendale della ditta, hanno rimarcato la necessità di considerare l’impatto ambientale di un tale eventuale sviluppo sulla collettività e sul territorio. Un parere a cui si sono accodate le consulte cittadine, già critiche durante il processo di approvazione della variante al Pgt, che hanno ribadito la necessità che l’intervento in tale comparto sia limitato alla riqualificazione ambientale delle attività ivi già insediate (di solo trattamento inerti) senza l’ampliamento ad attività di produzione legate agli inerti, quali calcestruzzo e asfalto.

Zardoni: “Ricollocare la produzione di calcestruzzi nel lotto contiguo”

A titolo personale Giovanni Zardoni ha proposto, dato il carattere intercomunale del comparto, di valutare la possibile ricollocazione dell’attività di produzione calcestruzzi già esistente nel lotto contiguo in Comune di Merate, ma solo se ciò possa contribuire ad una migliore compatibilità ambientale di tutto il comparto, sia in Comune di Cernusco Lombardone che in Comune di Merate, con particolare riguardo al nucleo abitato di Brugarolo.

La posizione del Comitato La Vittoria del Paro

Il Comitato “La Vittoria del Parco” ha ribadito, forte del parere firmato da Ats, la necessità che la produzione dei bitumi debba stare lontana dai centri abitati, sottolineando come la zona dell’Andegardo sia già fortemente inquinata a causa dei volumi di traffico, del riscaldamento e non lontana dal Cementifico della Italcementi che già funge da inceneritore e che ha chiesto il permesso di aumentare il volume del materiale da incenerire da 30.000 a 110.000 t/anno. Non solo, ma la portavoce del Comitato ha rimarcato come lo sviluppo dell’impianto di produzione bitumi aumenterà il traffico di mezzi pesanti e quindi di inquinamento. “Pur sapendo che non esiste un Progetto (Piano Attuativo) e che quando questo arriverà dovrà essere sottoposto a Verifica Impatto Ambientale (VIA), riteniamo comunque che questo sia un primo passo autorizzativo e quindi chiediamo un intervento per impedire la produzione di bitumi in AT2, ovvero una variante alla Variante” ha ribadito il Comitato.

Il Comitato Cittadini di Brugarolo

Presente all’incontro anche Cristian Bellenzier, portavoce del neonato Comitato Cittadini di Brugarolo:  “Ci siamo costituiti a fronte della preoccupazione emersa dopo l’approvazione della Variante e la possibile conseguente produzione di bitumi nell’area Andegardo – ha detto Bellenzier, condividendo le argomentazioni discusse dai rappresentanti del Comitato e delle consulte cernuschesi – . Brugarolo ha già molte fonti di inquinamento e non pare opportuno aggiungerne altre”.

Presente anche il presidente del Parco del Curone

Marco Molgora, presidente del Parco, ha precisato che, pur non avendo un coinvolgimento diretto sul tema in questione, ritiene fondamentale tenere in considerazione le opinioni degli abitati vicini agli insediamenti e valutare con attenzione tutti gli aspetti che possono nuocere alla loro salute. Condividendo le opinioni espresse dalle Consulte di Cernusco ha suggerito di approfittare di un eventuale intervento aziendale per recuperare dal punto di vista ambientale l’intera area.

“L’audizione si è conclusa in un clima collaborativo, finalizzato a promuovere tutte le azioni possibili a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente del territorio. L’Amministrazione Comunale dovrà ora recepire le istanze e le preoccupazioni emerse in sede di audizione e operare con scelte adeguate ed opportune. E’ stato un momento di ascolto chiaro, trasparente ed importante.” ha concluso il sindaco