Lunedì sera nella sede della Pro Loco si è tenuto un incontro convocato dal Comitato Castello Prinetti
Ventrice: “Merate deve ora puntare sulla vocazione turistica e le associazioni devono fare squadra per presentare un manifesto qualificato e qualificante”
MERATE – L’obiettivo è chiaro e manifesto: rilanciare e riattivare la città partendo dal suo simbolo, il castello Prinetti. E’ con questa finalità che Giacomo Ventrice ha chiamato a raccolta lunedì sera, nella sede della Pro Loco, i rappresentanti di diverse associazioni attive in campo culturale.
“Sono soddisfatto perché all’appello hanno risposto praticamente tutti, dalla banda sociale alla Nostra Mela, passando per ArteE20, la scuola d’arte pura applicata e Dietro alla lavagna, oltre chiaramente alla Pro Loco che ci ha ospitato. Chi non era presente, come la scuola di musica San Francesco e Ronzinante, ha avuto la premura di comunicare la propria indisponibilità a partecipare a questo incontro, riservandosi di essere presente in futuro – commenta Ventrice, tra gli artefici anni fa della nascita del Comitato Castello Prinetti -. Vogliamo unire le forze per riuscire a rivitalizzare il salotto buono di Merate promuovendo le ricchezze artistiche qui presenti”.
L’idea da cui partire è quella di predisporre un manifesto di attività e progetti di qualità per dare attrattività turistica alla città. “Sfruttiamo questo periodo di emergenza sanitaria, con la conseguente riduzione, causa Covid, delle solite iniziative culturali proposte alla città, per progettare insieme il futuro. Merate era una città industriale e si è poi trasformata in un polo di servizi. E’ arrivato il momento di convertirsi al turismo, sfruttando le sue bellezze”. Inevitabile il pensiero al Castello Prinetti, di proprietà parrocchiale, al cui interno, da tempo, non vengono più ospitati eventi e manifestazioni per questioni di sicurezza.
“E’ ovvio che qualsiasi ragionamento dovrà essere condiviso con la proprietà e con l’amministrazione comunale. La nostra idea è quella di procedere per gradi, iniziando a capire, ad esempio, se ci sono sale e spazi utilizzabili affrontando una spesa tutto sommato minima. Penso alla Torre che potrebbe essere una bella attrazione. Garantirne l’accesso in sicurezza non dovrebbe essere troppo costoso e potrebbe essere un volano per il turismo. Ricordiamoci anche che il Politecnico di Milano aveva effettuato uno studio sull’intero Castello, da cui si potrebbe partire per capire cosa c’è da fare”.
Per Ventrice, una cosa è certa: bisogna uscire dal limbo e provare a dare una scossa alla città. “Facciamo squadra, muoviamoci insieme” conclude Ventrice che ha dato appuntamento a tutti tra un mese per portare proposte, idee e suggerimenti su cui discutere.