Dagli oratori della città è arrivata solo la disponibilità a fornire gli spazi per organizzare attività estive
Il Comune ha inviato alle famiglie un sondaggio. Scontro in commissione. Riva: “Arriviamo tardi”. L’assessore replica: “Non lavoriamo con le bozze di decreti”
MERATE – Centri estivi, il Comune si mobilita insieme alle associazioni della città per venire incontro alle esigenze dei genitori e dei ragazzi al tempo del covid 19. L’assessore al Welfare Franca Maggioni ha predisposto infatti un questionario, rivolto alle famiglie, per capire quali possono essere il numero di ragazzi interessati a questo servizio.
L’argomento è stato oggetto di discussione anche ieri, lunedì, durante la riunione congiunta delle commissioni Servizi alla persona e Cultura durante la quale è emersa l’indisponibilità, da parte delle parrocchie cittadine, a organizzare il classico oratorio estivo. Una risposta, arrivata venerdì, che ha preso un po’ in contropiede gli amministratori di Palazzo Tettamanti, speranzosi di poter fare conto sull’oliata macchina organizzativa degli oratori estivi per affrontare la sfida legata a un’estate contraddistinta dalla pandemia in corso.
Oratori: a disposizione solo gli spazi
Da parte delle parrocchie è però arrivato il via libera all’utilizzo degli spazi, una possibilità importante in vista della consapevolezza che, per rispettare tutti i vincoli dettati dalle normative per il contenimento del virus, bisognerà molto probabilmente dare vita a centri estivi diffusi nel territorio.
“Ricordiamoci che siamo ancora in un momento di emergenza sanitaria” ha chiosato l’assessore Maggioni, mettendo come contraltare il sacrosanto diritto alla socialità dei minori. “Dobbiamo garantirlo, adottando tutte le misure di sicurezza necessarie. Partiamo dalla consapevolezza che non sarà proponibile replicare quanto promosso negli scorsi anni: non solo per i ragazzi, ma anche per gli educatori”.
A Retesalute la cabina di regia
L’idea dell’amministrazione comunale è quella di affidare la regia del coordinamento del servizio a Retesalute. “Partiamo ora con questo tavolo di progettazione dei servizi per l’estate dei nostri ragazzi, tenendo conto che la possibilità di organizzare i centri estivi è stata prevista solo dall’ultimo dpcm (firmato domenica 17 maggio). Non solo, ma le linee guida, tra l’altro ancora dense di interrogativi sull’interpretazione, sono uscite solo pochi giorni fa”.
Il sondaggio, partito ieri, (http://www.comune.merate.lc.it/c097048/po/mostra_news.php?id=1518&area=H) prevede la suddivisione dei ragazzi in piccoli gruppi che dovranno restare con lo stesso educatore per 15 giorni al fine di assicurare la tracciabilità in caso di contagio.
La lettera alle associazioni e alle scuole
“Al fine di iniziare a imbastire il discorso, abbiamo inviato nei giorni scorsi una lettera alle associazioni, agli oratori, alle scuole della città chiedendo disponibilità di spazi e risorse al fine di organizzare i centri estivi dando come termine per la risposta oggi, 25 maggio”. Una ventina le disponibilità raccolte anche se bisognerà capire bene come declinarle in base alle attività che verranno messe in campo. “Sarebbe bello che si riuscisse a garantire anche delle attività didattiche per recuperare qualcosa che inevitabilmente è andato perso con le lezioni a distanza. Saranno comunque tutte attività che, compatibilmente con le linee guida, prevederanno svago e spazio creativo”.
Riva (Cambia Merate): “Arriviamo tardi”
Per la consigliera di minoranza di Cambia Merate Patrizia Riva l’amministrazione comunale si è mossa con troppo ritardo: “Sarebbe stato meglio arrivare a oggi già con un canovaccio steso. Non tutti i ritardi dipendono dallo Stato. Sarebbe stato meglio partire prime con il sondaggio tra le famiglie, iniziare a tessere insomma i fili delle relazioni e dei rapporti in attesa che da Roma o Milano arrivassero le disposizioni vigenti”.
Una critica a cui l’assessore ha replicato con puntiglio sottolineando di non avere né la bacchetta magica né la sfera di cristallo: “Non si possono organizzare le attività basandosi sulle bozze di linee guida che poi cambiano. Ci sono tantissimi aspetti, a partire da quello delle responsabilità civili e penali, che non sono ancora chiare. Anche il discorso della sanificazione va ancora chiarito. Noi vogliamo dare una risposta ai genitori che hanno iniziando a lavorare o che sono in smart working con tutte le difficoltà di conciliazione tra lavoro e famiglia che questo comporta”.
Il sondaggio, diffuso tra le famiglie, servirà anche ad avere un’idea dei numeri: “Lo scorso anno, tenendo conto di oratori e cre comunale, sono stati coinvolti circa mille ragazzi”. Una cifra significativa su cui incideranno eventuali paure di contagio da parte delle famiglie. “Siamo ancora in fase preventiva e non abbiamo ancora idea dei costi. Il nostro obiettivo sarà quello di non fare ricadere i costi sulle famiglie”.
Un punto, quest’ultimo, auspicato anche dal consigliere di Cambia Merate Alessandro Pozzi: “Senza gli oratori, il centro estivo comunale, di solito allocato negli spazi della Scuderia di Villa Confalonieri, farà registrare numeri più alti.